«Più investimenti e lotta agli sprechi»
Il ministro Toninelli e la ricetta per Trenord

Mercoledì un incontro con Regione Lombardia. Nel frattempo il ministro annuncia la sua politica contro «una società che eroga un servizio pubblico indecente».

«Mercoledì incontrerò il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, per discutere con lui degli annosi problemi di Trenord e del rilancio del trasporto ferroviario lombardo. Da anni i pendolari della regione sono costretti a fare i conti con un servizio ferroviario scandaloso, mentre chi doveva intervenire non ha mai fatto nulla. Adesso, come ho già detto al governatore, bisogna voltare subito pagina». Lo dice il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.

«Per prima cosa - sottolinea il Ministro - ricorderò a Fontana che, dopo anni, Trenitalia sta tornando ad investire in Trenord. L’indirizzo che ho dato da quando mi sono insediato, solo 5 mesi fa, è in netta controtendenza con il passato: è già arrivata la prima tranche di 9 convogli per il 2018 per aumentare il parco treni di Trenord, un anticipo sulla fornitura di ulteriori 25 convogli previsti in consegna a partire da maggio 2019. Dopo anni, quindi, Trenitalia torna ad investire sulle tratte lombarde».

«Ribadirò poi - prosegue Toninelli - che è nostra volontà dare una svolta alla governance di Trenord, sottraendola al controllo della politica che in questi anni l’ha trascinata nel baratro. Ferrovie Nord Milano, che detiene il 50% di Trenord, negli anni ha rappresentato il tipico esempio di società gestita dalla politica nel peggiore dei modi. Anche qui, in discontinuità con il passato, abbiamo nominato Andrea Franzoso, che negli anni si è distinto in FNM per il suo coraggio e le sue denunce. Se chi ha controllato FNM avesse ascoltato queste denunce, quasi certamente anche la situazione odierna di Trenord sarebbe diversa».

«In termini di investimenti, ricorderò poi al presidente Fontana che Trenord nel 2016 ha chiuso il bilancio con più di 16 milioni di utile netto, ed è inammissibile che una società che eroga un servizio pubblico così indecente si preoccupi di staccare dividendi ai suoi soci, tra cui Regione Lombardia, anziché investire sull’acquisto di nuovi treni e sul personale» conclude il ministro.

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