Scontri a Firenze, nuove ricostruzioni
Ecco cosa è emerso dal dopopartita

Molti hanno il cappuccio della felpa calato sulla testa, qualcuno è con la cintura in mano, tanti viaggiano in piedi, appoggiati ai finestrini. Li vede transitare così una pattuglia delle forze dell’ordine appostata a presidiare un incrocio, dopo la partita.

Anche in ambienti della tifoseria atalantina confermano che sul primo bus, quello che trasportava i membri del direttivo della Curva Nord, i supporter viaggiavano con l’adrenalina a mille. Ma, una volta usciti dalla città e raggiunta la tangenziale, dove la probabilità di imboscate nemiche è vicina allo zero, l’aggressività s’è sciolta. «I ragazzi erano tranquilli, non hanno fatto nulla», ha ripetuto alla questura di Bergamo l’autista del primo bus.

Ma l’allarme lanciato via radio resta tale. Tanto più che qualche chilometro più avanti, nel piazzale del Mc Donald’s nei pressi del casello autostradale di Firenze Sud che la carovana bergamasca dovrà imboccare, viene segnalata la presenza di tifosi fiorentini. Ed è qui che, secondo una delle versioni che circolano, potrebbe essere andato in scena un altro equivoco. Vedendo uno dei pullman rallentare, la polizia si sarebbe allarmata e, temendo che gli ultrà bergamaschi volessero scendere e scontrarsi con i viola, avrebbe deciso di intervenire. Opposta la versione degli ultrà, avallata dall’autista, secondo i quali sarebbero state le forze dell’ordine, di loro iniziativa, a bloccare la carovana e a dare corso a quella che - per la tifoseria bergamasca - sarebbe stata un’aggressione gratuita e pretestuosa.

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