Test rapidi al via in 14 sedi: ecco dove
«Così il tracciamento sarà più veloce»

Covid, l’esame si effettua solo su indicazione del medico di base in caso di sospetta infezione o contatto, ma anche a fine quarantena.

Via ai test rapidi nei punti tampone della Bergamasca. L’Ats e i medici di medicina generale hanno definito il piano organizzativo strutturato in 14 sedi territoriali: da lunedì 11 a Bergamo (tensostruttura nel piazzale della Celadina), Chiuduno, Villa di Serio e Romano; dal 12 a Zogno, Borgo di Terzo e Credaro; dal 13 a Seriate; dal 14 ad Almenno San Bartolomeo; dal 18 a Treviglio, Ponte San Pietro, Dalmine, Lovere. A Clusone è partito ieri. Il test rapido viene effettuato solo su indicazione del proprio medico di base. Nelle categorie target per la somministrazione del test antigenico rapido rientrano i casi sospetti che il medico di base decide di sottoporre a questo tipo di test, i contatti stretti asintomatici individuati dal medico o individuati e segnalati dal dipartimento di prevenzione, i contatti stretti asintomatici allo scadere dei dieci giorni di isolamento. Un’arma in più per velocizzare il tracciamento e l’individuazione (o l’esclusione) di nuovi casi.

Roberto Longaretti, medico di base coordinatore della rete territoriale distretto Bergamo Est-Val Cavallina, entra nei dettagli: «La possibilità di poter utilizzare test antigienici nasofaringei, nella quotidiana pratica clinica, rappresenta un’arma in più in capo alla medicina territoriale al fine di poter contrastare la pandemia. I test antigenici rapidi vengono somministrati ai pazienti in fine quarantena, nello specifico al decimo giorno di quarantena e asintomatici, ai pazienti sintomatici, come screening di primo livello (quindi se il paziente risulta positivo al test rapido, viene indirizzato al test molecolare) o ancora ai soggetti sintomatici sospetti. L’idea di questi centri esterni è nata per garantire continuità del servizio, perché i medici di base possono essere assenti o essi stessi ammalati e pazienti fragili. Nel punto tampone saranno presenti i medici di base (può essere lo stesso medico del paziente o un altro) e un infermiere. Il medico – aggiunge Longaretti – fissa l’appuntamento per il paziente, stabilendo quando e come fare il tampone rapido presso il centro indicato, o lo stesso dipartimento di prevenzione comunica al centro tamponi la lista dei pazienti da sottoporre a tampone. Anche i medici si possono sottoporre a tampone come i pazienti». Si è confermata quindi la disponibilità delle sedi territoriali messe a disposizione dai sindaci della Bergamasca, dopo aver verificato la disponibilità di personale sanitario adeguatamente formato per l’esecuzione dei test. L’Ats di Bergamo ha avviato la sanificazione delle sedi che ospiteranno i punti tampone, fornirà i tamponi rapidi e garantirà i dispositivi di protezione ai medici e al personale di supporto. Hanno contribuito alla realizzazione del progetto la Cooperativa Iml di Bergamo, la Fondazione Piccinelli di Scanzorosciate, la Cooperativa sociale Sebino e gli Istituti Ospedalieri Bergamaschi.

Il «grazie» ai sindaci

Marcella Messina, presidente del Consiglio di Rappresentanza dei sindaci, ha evidenziato: «Non poteva mancare il contributo dei sindaci bergamaschi a cui è stata chiesta la disponibilità degli spazi. Questo servizio, per la sua natura diagnostica e preventiva, assume una valenza strategica nel contrasto al Covid-19». Il medico Longaretti ha aggiunto: «Oggi abbiamo la possibilità di poter usufruire di questo importante strumento sia nei nostri ambulatori che in sedi esterne. Con l’aiuto di Ats infatti abbiamo individuato luoghi diversi dall’ambulatorio dove poter offrire un adeguato servizio ai cittadini dopo un lungo e costante lavoro organizzativo che ha visto coinvolti medici di medicina generale, Ats, sindaci, infermieri e cooperative».

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