Travestiti da carabinieri
Sgominata banda di ladri

Nel 2015 anche 12 furti e una rapina nella nostra provincia. Entravano nelle case di anziani con la scusa di cercare altri malviventi.

Maxi sequestro immobiliare per l’ormai ex capo di una banda di sinti residente ad Asti che nel 2015 terrorizzò il Nord Italia, inclusa la Bassa bergamasca, mettendo a segno un’ottantina tra furti e rapine in abitazione. Ieri, i militari della Direzione investigativa antimafia di Milano e i carabinieri di Pavia, in esecuzione di un decreto emesso dal Tribunale di Torino, hanno posto sotto sequestro preventivo una dozzina tra ville e appartamenti sparse tra le province di Savona, Asti, Alessandria e Pavia, tutte intestate da Alessandro Derossi, 58 anni, ai propri familiari e attualmente date in affitto.

Dietro la misura di prevenzione patrimoniale a carico del nomade, nullafacente sottoposto a sorveglianza speciale, c’è ormai una certezza investigativa: il patrimonio immobiliare ora sotto sequestro, il cui valore ammonta a 2,5 milioni di euro, è stato accumulato con il denaro risultato di un’instancabile attività criminosa stroncata dagli arresti avvenuti a Pavia nell’ottobre del 2015, tre giorni dopo avere svaligiato una casa a Caravaggio. A quanto è stato accertato i beni immobili non erano giustificati dal reddito dichiarato.

Il modus operandi, accertato dall’operazione ribattezzata «Fake Police», era sempre lo stesso: il più delle volte si presentavano nelle case, spesso abitate da anziani, con pettorine, tesserini e placche con la scritta carabinieri, mentre sulle auto (una Subaru Impreza station wagon e un’Audi S6 Avant con targhe contraffatte) avevano montato lampeggianti e sirene. «Stiamo cercando un ladro che si è intrufolato nella vostra abitazione, state fermi mentre noi lo cerchiamo», intimavano alle vittime.

Con questa scusa riuscivano a rovistare con tutta calma negli appartamenti portando via di tutto e di più: gioielli, orologi, contanti e persino. Altre volte agivano in assenza dei proprietari. Secondo i carabinieri di Pavia che hanno condotto le indagini, la banda di «finti carabinieri» ha messo a segno in provincia di Bergamo 12 furti e una rapina nell’arco di tre mesi, dal 25 luglio al 22 ottobre di cinque anni fa. Nel dettaglio: il 25 luglio a Casirate; il 26 luglio a Fontanella; il 29 luglio a Covo; il 2 agosto a Caravaggio; l’8 agosto a Cividate e Pumenengo; l’11 agosto a Cologno e Martinengo; il 12 ottobre a Barbata; il 21 ottobre ad Antegnate e Covo; e il 22 ottobre ancora a Caravaggio. L’11 agosto, a Romano, l’unica rapina: hanno schiaffeggiato un anziano per costringerlo ad aprire la cassaforte.

Per la cronaca, le case ora poste sotto sequestro preventivo sono state affidate in gestione a un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Torino, che si occuperà di riscuotere gli affitti dagli inquilini in attesa della decisione finale sul destino di questi immobili.

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