Turismo verso traguardi record, Valle Brembana e Lago d’Iseo in testa

REPORT. I dati dell’Osservatorio provinciale confermano una netta ripresa delle presenze, anche dall’estero. Il 2022 è stato l’anno della ripresa, ora Bergamo-Brescia Capitale può fare il botto.

Se il 2022 è stato l’anno della ripartenza, il 2023 sarà l’anno del sorpasso, almeno per qualcuno: il turismo in (quasi) tutta la provincia di Bergamo raggiungerà numeri mai visti in passato, neppure prima della pandemia. A dirlo, sono le statistiche riferite al primo trimestre 2023 e quelle di aprile di quest’anno contenute nel rapporto distribuito dalla Provincia di Bergamo e da Visit Bergamo. Le zone - la città, la Valle Brembana, l’Alto Sebino - che nel corso del 2022 avevano superato di slancio i livelli raggiunti nel 2019, sono le stesse (con l’aggiunta della Valle Imagna) che a gennaio, febbraio e marzo di quest’anno sono andate meglio rispetto a quattro anni fa, quando il Covid-19 era ancora sconosciuto. Dunque, il traino della Capitale della cultura 2023 si fa sentire, eccome.

Le zone attrattive

Che la provincia e la città di Bergamo fossero tornate ad essere una delle mete preferite dai turisti italiani e stranieri lo indicava già il bilancio consuntivo riferito al 2022. Sommando le presenze di tutti i 12 mesi dello scorso anno si arriva a un totale di oltre due milioni e 350mila, di poco inferiore alle oltre due milioni e 430mila del 2019, ma nettamente superiore al milione e (quasi) 640 mila del 2021. Anche gli arrivi (numero di clienti accolti negli esercizi ricettivi nel periodo considerato) seguono lo stesso andamento: circa il 9% in meno rispetto al 2019 (1.141.475 contro 1.249.081), ma quasi il 48% in più rispetto al 2021 (quando erano stati 755.025). Basandosi su questi numeri, la nota diffusa da Visit Bergamo e da Via Tasso sottolinea: «Il 2022 è stato l’anno della definitiva ripresa del turismo verso Bergamo e il suo territorio dopo la pandemia».Spicca il dato della Valle Brembana: nei primi tre mesi di quest’anno le presenze sono state quasi 35mila, il 44% in più rispetto al 2019. Nell’alto Sebino, con 16.541 presenze, si è arrivati ad un incremento del 38% rispetto a quattro anni fa; in città l’incremento è stato invece del 21%. «L’Alto Sebino e la Val Brembana – osserva la nota provinciale - sono state le zone della Bergamasca che hanno fatto registrare numeri record, superando di gran lunga i numeri del 2019».

Le risposte di aprile

Il rapporto dell’Osservatorio sul turismo bergamasco è riuscito a contenere anche i primi dati trasmessi dalle strutture ricettive e riferite al mese di aprile, caratterizzato dalla Pasqua e dal ponte del 25 Aprile. Analizzando i dati del tasso di occupazione delle camere nei giorni compresi fra il Venerdì Santo e il lunedì dell’Angelo in tutta la provincia di Bergamo, si osserva una decisa crescita rispetto al periodo pre-pandemico (+11,2% rispetto al 2019), ma anche rispetto al 2022 (+2,8%). Più di due terzi delle camere risultavano occupate. Per il 25 Aprile, il tasso di occupazione delle camere ha invece raggiunto il 66,8%, superando del 7,2% il tasso del 2022, anche grazie alla maggiore durata del ponte (quattro giorni nel 2023 contro i tre giorni del 2022). E per il futuro? I risultati positivi si confermano anche nelle prenotazioni per il periodo estivo: +26,4% rispetto al 2020 (ma non va dimenticato che il dato fosse influenzato dallo scoppio della pandemia avvertito in tutta la sua gravità già a inizio marzo) e +8,1% rispetto al 2022.

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