Un bergamasco in Ecuador: aiutateci
Sottoscrizione Caritas per il terremoto

«Qui in Ecuador le vittime stanno aumentando: è ormai emergenza in tutto il Paese. Stanno per arrivare i primi aiuti umanitari, ma qui serve tutto. I danni sono ingenti e incredibili».

«Qui hanno bisogno di tutto perché c’è chi ha perso tutto. E c’è chi ha perso la vita: sono tutti fratelli ecuadoregni. Se è possibile, chiunque può, mandi un aiuto alla popolazione in difficoltà: grazie a nome di chi in questo momento sta soffrendo». Affida a poche righe inviate via mail - «il mezzo più rapido per comunicare», spiega - il suo appello dall’Ecuador: Antonio Sonzogni è un bergamasco di 56 anni che, da 2, vive nel Paese sudamericano colpito da un devastante terremoto che ha già mietuto 272 vittime: numero che sembra destinato a salire ancora nelle prossime ore.

I bergamaschi che vivono in Ecuador sono numerosi: soltanto a Machala, città dove Sonzogni, nativo di San Giovanni Bianco (dov’era stato anche presidente dell’Associazione sostegno attività handicap Asah), vive con la moglie ecuadoregna, ne risiedono un migliaio. Quando il Paese è stato sconvolto dal sisma era sabato sera e Sonzogni stava preparando la cena: «All’improvviso ho visto la cucina come se fosse una barca in mezzo al mare in tempesta - ha raccontato -: la prima scossa è durata più di 20 lunghissimi secondi, poi ce ne sono state altre, ma ormai ero instrada e lì ho visto la casa traballare come fosse di cartone». Per far sapere che stava bene ai parenti in Italia, appena ha potuto il bergamasco ha scritto un post sulla sua pagina Facebook e inviato delle mail.

Intanto, per rispondere alla situazione di emergenza in Ecuador la Caritas di Bergamo, accogliendo l’invito di Caritas Italiana e del vescovo, ha aperto una sottoscrizione a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto.

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