Un «regola compiti» per la scuola
Una proposta arriva al Miur, che ne pensi?

Arriva il decalogo «Regola compiti», a cura del dirigente scolastico Maurizio Parodi e destinato al Ministero dell’Istruzione.

La proposta è da mesi un cavallo di battaglia del dirigente e ora alcuni siti on line l’hanno ripresa. Ecco cosa propone questo dirigente. Tu cosa ne pensi?

1. I docenti che decidano di assegnare compiti a casa si impegnano a correggerli tutti e a tutti – altrimenti non avrebbe senso farli.

2. I docenti che decidano di assegnare compiti si impegnano a preparare adeguatamente gli studenti affinché siano in grado di svolgerli per proprio conto (devono verificarlo e garantirlo ai genitori) – sarebbe assurdo e umiliante chiedere loro di fare ciò che non sanno fare.

3. Ai compiti svolti a casa non deve essere assegnato alcun voto – il docente non può sapere come e da chi siano svolti.

4. I compiti non fatti non possono essere “recuperati” sacrificando la ricreazione che per nessun motivo, men che mai “disciplinare”, deve essere ridotta o annullata – gli studenti ne hanno bisogno e diritto.

5. I compiti non svolti durante i periodi di assenza (es. per malattia) non devono essere recuperati – non sarebbe umanamente possibile.

6. La giustificazione del genitore per il mancato svolgimento dei compiti deve essere acquisita evitando reprimende o punizioni – umilianti per lo studente e offensive per i genitori.

7. Nelle classi a 40 ore (tempo pieno), non si assegnano compiti: le attività didattiche devono esaurirsi nelle 8 ore di forzata immobilità e concentrazione – pretendere un ulteriore impegno sarebbe controproducente, penoso, crudele.

8. I docenti che decidano di assegnare compiti pomeridiani verificheranno, preventivamente, che non richiedano a nessuno studente un impegno giornaliero che superi:
– 10 minuti nelle classi prime della scuola primaria
– 20 minuti nelle classi seconda e terza
– 30 minuti nelle classi quarta e quinta
– 40 minuti nelle classi prime della scuola secondaria di primo grado
– 50 minuti nelle classi seconde
– 60 minuti nelle classi terze.

9. Non possono essere assegnati compiti nel fine settimana e durante i periodi di vacanza o sospensione delle lezioni – agli studenti deve essere permesso di ricrearsi (garantito il “diritto al riposo e al gioco”), e alle famiglie di ritrovarsi, senza l’assillo stressante dei compiti.

10. Non possono essere assegnati “compiti per le vacanze” (ossimoro logico e pedagogico) – per le ragioni già espresse nel punto precedente e per evitare che i docenti, come previsto dal primo punto di questo Regolamento, trascorrano il resto dell’anno scolastico a correggere gli esercizi previsti dai «Libri per le vacanze».

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