«Conti ritoccati di 24 milioni con il trucco»
Morandi radiato dall’albo dei promotori

Cinquantun rendicontazioni artefatte, in cui ai clienti venivano prospettate situazioni finanziarie gonfiate per un totale di quasi 24 milioni di euro.

Insomma, una «significativa differenza tra quanto oggetto di comunicazione da parte del promotore e quanto risultante ufficialmente all’intermediario (Intesa San Paolo Private Banking spa, ndr)».

Non ha aspettato l’esito del processo penale la Consob per emettere la sua sentenza: il 2 luglio scorso, con delibera n. 19180 firmata dal presidente Giuseppe Vegas, Benvenuto Morandi è stato radiato dall’Albo unico dei promotori finanziari. Dopo essere stato licenziato dalla banca ed essersi dimesso da sindaco di Valbondione, l’ex direttore della Private di Fiorano al Serio che nell’estate 2013 fu al centro di un polverone finanziario capace di mettere in subbuglio la Valle Seriana, rimedia ora l’espulsione dall’ordine professionale. Una decisione che era nell’aria (Consob l’aveva già sospeso in via cautelare il 26 marzo 2014), giunta al termine di un procedimento nel quale lo stesso Morandi ha rinunciato alla difesa. «Sarebbe stato superfluo - spiega Angelo Capelli, uno di suoi legali-. Primo, perché non ha mai operato da promotore, e cioè da libero professionista, ma sempre come dipendente di Intesa San Paolo. Secondo, per non gravare il nostro cliente di costi inutili, vista l’ininfluenza dell’oggetto del giudizio».

Del resto, sbocchi in questo settore Morandi non poteva averne, lui stesso sta cercando di rifarsi una vita nella cucina dell’albergo del fratello a Valbondione. Ed è concentrato soprattutto sul processo in cui è imputato e che, dopo una serie di vicissitudini tecnico-formali, potrà (forse) prendere avvio il 21 ottobre prossimo. «È in quella sede che ci difenderemo e se ne vedranno delle belle», annuncia battagliero Capelli.

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