Cotonificio Albini, che successo
All’open day oltre 2 mila persone

Oltre ogni aspettativa: 2.400 persone hanno visitato l’azienda. E alla «reception» c’era il presidente. Ad Albino ex operai e curiosi, famiglie e fornitori alla scoperta di come si svolge il lavoro nella fabbrica di tessuti.

Che l’open day al Cotonificio Albini sarebbe stato un successo al di là di ogni aspettativa lo si è capito già dopo un’ora dall’apertura. Seicento le presenze alle 11, quando l’ultima giornata di quattro anni fa aveva visto oltre mille visitatori. Ieri si sono toccate le 2.400 presenze.

«Già allora eravamo molto soddisfatti», commenta Silvio Albini, presidente del Cotonificio. È lui che all’ingresso della fabbrica dà il benvenuto a tutti, saluta, stringe le mani e sorride. «Mi sembra il minimo essere qui ad accogliere le tante persone che vogliono visitare la fabbrica. Ci sono anche ex dipendenti e li conosco quasi tutti».

L’azienda poi è cambiata nel tempo: «Abbiamo realizzato investimenti significativi. Si parla troppo spesso delle fabbriche quando chiudono, poco delle realtà che funzionano. Qui mostriamo la vera vita di un’azienda. Negli ultimi mesi abbiamo anche assunto 26 persone. Vogliamo esprimere positività, anche rispetto al settore tessile della Valle». C’è anche molto orgoglio nelle parole di Albini, che si trova alla guida di un’impresa che funziona. Il segreto? «Guardare lontano, ma con i piedi per terra. I miei genitori mi hanno sempre suggerito di investire ogni anno, poco alla volta, perché non si riesce a inseguire l’innovazione in un colpo solo».

È sempre stata una caratteristica di questa azienda, il clima familiare nonostante i 700 dipendenti - conferma il direttore Alberto Menotti - . A differenza degli altri siti produttivi ad Albino abbiamo scelto di lavorare sei giorni, perché con l’80% di dipendenti donne, la domenica in fabbrica avrebbe creato problemi». Il gruppo è costituito da otto stabilimenti in Italia, Egitto e Repubblica Ceca con 1.400 dipendenti.

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