A Padova c’è il Gratta e vivi
Il premio? Un abbraccio

Con il «Gratta e vivi» si vince sempre. E i premi? Sono una continua sorpresa. Non riempiono il portafoglio, d’accordo, ma fanno bene al cuore. È originale l’iniziativa messa in campo dalla commissione «Nuovi stili di vita» della diocesi di Padova.

Con il «Gratta e vivi» si vince sempre. E i premi? Sono una continua sorpresa. Non riempiono il portafoglio, d’accordo, ma fanno bene al cuore. È originale l’iniziativa messa in campo dalla commissione «Nuovi stili di vita» della diocesi di Padova. Una campagna di sensibilizzazione «Gratta e vivi! Per non giocarti la vita», che non a caso offre una nuova versione dei «Gratta e vinci».

«Abbiamo notato – spiega il responsabile della commissione padre Adriano Sella – che è proprio il Gratta e vinci la porta d’ingresso al gioco d’azzardo. Lo danno perfino come resto al bar. Ci giocano tutti, sembra innocuo, ma è uno strumento subdolo, rischioso. Facile passare da quello alle slot machine e, per i soggetti predisposti, sviluppare una dipendenza. C’è chi iniziando così, per divertimento, alla fine si rovina la vita. Noi con questa iniziativa ovviamente offriamo solo un segno: un’alternativa, per far vedere cosa ci sta più a cuore, cosa è più importante nella vita. Con il “Gratta e vivi” non si vince più denaro, ma comunque si ottiene qualcosa di prezioso: un abbraccio, per esempio, un saluto ben fatto, un sorriso». Le persone in genere rimangono spiazzate: «È interessante osservare la reazione che hanno – sorride padre Adriano -. Restano senza parole, ci dicono “ma guarda che bello”, e si capisce che sono davvero colpiti. I premi si concentrano sui rapporti umani: su quello che serve davvero all’uomo di oggi per vivere bene con gli altri. E chi vince l’abbraccio, il saluto, il sorriso, lo vuole poi sul serio». Un segno forte: indica in mezzo a tante relazioni virtuali, quanto abbiamo bisogno di qualcosa di vero.

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