Maleficent. La fata cattiva? Scordatevela
Le fiabe vanno a gambe all’aria

Maleficent: nel nuovo fantasy Disney “La bella addormentata nel bosco” come non l’avete mai vista. La fata Angelina Jolie non solo non è cattiva, ma è un’eroina e il principe azzurro non salva nessuno. Basta valzer romantici, vecchie fiabe di una volta addio.

Maleficent: nel nuovo fantasy Disney “La bella addormentata nel bosco” come non l’avete mai vista. La fata Angelina Jolie non solo non è cattiva, ma è un’eroina e il principe azzurro non salva nessuno. Basta valzer romantici, vecchie fiabe di una volta addio.

Qui trionfa il coraggio e l’amore (di coppia, ma anche tra genitori e figli) è una conquista quotidiana

“Mamma, ma che fiaba è? La fata cattiva in realtà è buonissima, e il principe azzurro….”. E qui scatta lo spoiler galattico (in italiano: anticipazione non desiderata) su “Maleficent”, l’ultimo film Disney ora nelle sale. Dimenticatevi “La bella addormentata nel bosco” prima versione animata con la dolce Aurora che cantava “So chi sei, vicino al mio cuor ognor sei tu. So chi sei, di tutti i miei sogni il dolce oggetto sei tu”. Lì la principessa era circondata dagli animaletti del bosco mentre il principe Filippo la osservava dietro la siepe e alla fine si univa a lei (un po’ ritrosa, come da copione) per ballare un romantico valzer. Ballavano, sullo sfondo il coro riprendeva il ritornello, e il grande sogno d’amore era servito.

Ma non siamo più nel 1959 e in questo nuovo “fantasy” diretto da Robert Stromberg (un felice esordio alla regia, diremmo) si vede. L’unica somiglianza (vaga) con il cartoon precedente sta nel look delle protagoniste: bionda ed eterea la principessina (Elle Fanning, ex bambina prodigio), con un robusto paio di corna dall’aspetto vagamente demoniaco la fata Malefica, anche se il mantello nero è stato sostituito da un magnifico paio di ali che la avvicinano di più, nell’aspetto, ad un angelo. E lei non è una vecchiaccia rugosa, è bellissima, naturalmente: Angelina Jolie, in tutto il suo splendore (e zigomi acuminati). Ed ecco, nella costruzione di questo film fantastico, dalle atmosfere un po’ gotiche, si affaccia l’attualità: la paura del diverso, prima di tutto.

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