Angelo Rota (Roan), tra sacro e profano

Tra i dipinti di grande e medio formato che il pittore bergamasco Angelo Rota (in arte Roan) presenta nella sua personale al Circolo artistico bergamasco, vi è una serie di miniquadri che potremmo definire «miniature». Hanno per tema le Stazioni della «Via Crucis», del momento in cui Gesù viene condannato fino al suo cammino conclusosi con la sua morte e con la deposizione nel sepolcro. Un richiamo esplitcito, ma realizzato già tempo addietro, alla sofferenza e alla malattia che hanno colpito lui stesso, Roan, e che gli hanno impedito non solo di presenziare a questa sua personale sabato 1 dicembre scorso, ma addirittura che lo hanno portato alla morte il giorno seguente?
Non pretendiamo fare delle allusioni di nessun genere. Costatiamo soltanto il fatto, per nulla previsto, della scomparsa di Roan, per il quale ai familiari e agli amici tutti dell’artista, che ci ha lasciato, ha procurato un grande e comprensibile dolore.
Rimangono ora a sua memoria queste opere realizzate da Roan con una interpretazione artistica e con quelle capacità creative che ben hanno contraddistinto l’«iter» pittorico di Roan. Del resto le tematiche sacre, considerando le intime emozioni che suscitano le «miniature» della «Via Crucis», sono sempre state le preferite da Roan, permettendogli così di esplicare quella ispirazione a carattere spirituale e mistico che gli sorgeva spontanea nell’animo.
Accanto a queste tematiche sacre di Roan vengono presentati anche soggetti a carattere profano quali, in particolare, i paesaggi e le nature morte. Sono testimonianza, questi dipinti, di un pieno possesso delle norme del disegno e delle prospettive, dei valori della struttura compositiva e quelli dell’armonia cromatica. Tutto questo deriva dai suoi studi accademici svolti sia a Roma che a Milano, e dalla sua esperienza come valido restauratore, attività che egli ha esercitato accanto a illustri maestri e poi portata avanti per conto proprio per ridonare la primitiva bellezza a stupendi capolavori d’arte di autorevoli pittori di secoli passati.
Per un’intera vita Roan si è dedicato all’arte e dall’arte ha sempre tratto preziose soddisfazioni morali oltre a validi riconoscimenti da parte della critica e del pubblico. Ulteriori e giusti riconoscimenti gli verranno ora da questa sua personale che, purtroppo, diventa una mostra postuma in suo ricordo.

Durata della mostra: fino al 13 dicembre.
Orari: tutti i giorni dalle 16 alle 19, domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19.
Circolo artistico bergamasco, via Tabajani 4, Bergamo.Lino Lazzari

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