Per la notte di Santa Lucia
spettacolo di 5 ore in via Tasso

Bergamo e la sua Provincia rappresentano uno dei territori della Lombardia che, con Crema, Brescia e Mantova, ha mantenuto e alimentato nel corso dei secoli la Festa di Santa Lucia, festa che coniuga l’aspetto religioso con quello della festa popolare. Festa della luce, che più di ogni altra unisce grandi e piccini, rinnova il sogno dell’attesa, del dono, del pegno. Una festa fatta di memoria e tradizione da una parte, di presente che si rinnova dall’altra. Una festa che raccoglie famiglie e generazioni intere che, nella magia della favola, si riuniscono a mantenere vivo il segreto della notte dei doni.

Il 12 dicembre, a partire dalle 16,30 fino alle 21,30 avrà luogo l’evento teatrale «La notte di Santa Lucia: nella luce della tradizione». Si tratta di un grande allestimento di luce, musica, attori e danza con venti attori, trenta danzatrici e il cantautore bergamasco Luciano Ravasio. Il cortile e il giardino del Palazzo della Provincia in via Torquato Tasso a Bergamo si trasformeranno in un luogo magico e suggestivo. Qui il pubblico di grandi e piccini, circolando liberamente, potrà assistere ad apparizioni, narrazioni, musica e canti legati alla tradizione della festa di Santa Lucia attraverso i secoli, con un’attenzione particolare al territorio bergamasco.

Un’attenta ricerca storica restituirà memorie che risalgono all’antico pagano della Dea Lucina, alla Lucia siracusana della Leggenda Aurea, alla “fata” buona delle letterine. La tradizione delle nostre valli riporterà il piacere dell’attesa e il mistero della leggenda: si potranno ascoltare e vedere i racconti della nonna, del poeta illustre, dello storico cronista; la gara dei falò accesi e il tintinnio delle campanelle; le letterine dei bambini, il Mercante di Neve e il calzolaio con le scarpe da riempire di doni; il gusto della trippa accostato alla ricetta della cuccìa testimonieranno il desiderio di festa che attraversa tutto il nostro paese, fino a raggiungere la Scandinavia con le caratteristiche fanciulle coronate da sette candeline.

Tutto questo e altro ancora darà vita a un’attenta messinscena itinerante in “stazioni” collocate nello spazio, tra le statue, gli alberi, la fontana e il grande albero di Natale dove lo studio della luce e la proiezione di immagini trasformerà lo spazio in un grande affresco magico di religiosità popolare nel quale il pubblico vivrà un’emozionante avventura della tradizione e della memoria.

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