Morgan al Creberg: «Sanremo,
per me la festa è già finita»

Meglio dal vivo che in fotografia. Morgan torna alle canzoni, anzi alla performance viva, lontano dalla televisione matrigna, che da una parte lo vuole per fare picchi d'ascolto e dall'altra lo bandisce da Sanremo perché «improponibile».

Attacco elettronico e chiacchiericcio di voci registrate, con Carmelo Bene che dice la sua dall'alto di una teatralità irraggiungibile. Una sigaretta dopo l'altra, e tante schegge di musica in un gioco che spazia dall'improvvisazione a Cabaret, dal piano stride a Lontano dagli occhi di Endrigo.

Eccolo lì Morgan, finalmente solo con la sua musica, i suoi fantasmi. Da un giorno all'altro il personaggio più in vista di X-Factor si è visto cambiare il mondo intorno. Prima era un maestro a pensare della musica, ora è finito al centro di un'aspra querelle, con la sua stessa vicenda umana sbattuta in prima pagina.

Qualcuno di certo lo accusa di aver scelto una scorciatoia per farsi ulteriore pubblicità, ma l'interpretazione è faziosa. La risposta la dà senza mezze misure il Creberg Teatro, pieno a metà, di soli fan della musica, e non zeppo di curiosi che impazziscono per il gossip. Un conto è seguire le vicende di qualcuno in tv, un conto è comprare il biglietto e andare a sentire il cantante più chiacchierato del momento.

Col can can che si è fatto intorno al caso Morgan, era anche legittimo aspettarsi più gente al Creberg, ma tant'è: la musica fa la differenza, in tv come nella vita comune, e Morgan saluta il suo pubblico, grosso modo quello che l'ha seguito in questi anni, ha comprato i dischi e lo apprezza come musicista.

Al centro della scena con il solo pianoforte, qualche aggeggio elettronico e lo xilofono. Un mazzo di spartiti per rivedere le Canzoni dell'appartamento e altri brani spigolati qua e là, dal libro dei ricordi. Un po' di archeologia musicale, tanto per ribadire che la musica non ha generi, anzi ne ha tanti.

Morgan è un artista raffinato e un pochino «maledetto», ma per via dell'istinto musicale. Nel blu dipinto di blu parte da un'onomatopea elettronica, poi diventa canzone e abbraccia Dante. Ha tante passioni musicali, e una conoscenza enciclopedica del pop, del rock, della canzone. Qualche volta si avventura laddove la sua voce fatica sin troppo, ma lo fa con spericolata raffinatezza, capace com'è di rovesciare a suo favore le sorti di un pezzo.

Per far questo, bisogna conoscerlo a menadito, ed essere in grado di scendere sino alla dimostrazione della sua vera essenza. Morgan lo sa fare e anche per questo è diventato l'unico vero mattatore di un talent-show di successo. Sa di che pasta è fatta la musica, e sa masticarla a dovere in un mondo tutto suo che si delinea nel dopo Battiato, dopo De André, nel dopo glam rock di Marc Bolan e perché no, nel dopo Bluvertigo.

Quando è in scena Morgan sembra un'altra persona, dalla musica, dalle canzoni, sembra prendere forza vitale. Ripensando a Sanremo, intona con ironia Canzone per te di nuovo di Sergio Endrigo: «La festa è appena cominciata è già finita».

Alla ripresa del secondo tempo chiama sul palco e duetta col bergamasco Silver, uno dei ragazzi di X-Factor. Ascoltando Morgan, vedendolo on stage viene da chiedersi se davvero non sia altro che quella la strada maestra da seguire. Nella musica c'è più vita e arte che in televisione, anche se lo strumento televisivo qualche volta aiuta a diventare popolari, pure troppo.
 Ugo Bacci

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