Sergio Caputo al Druso Circus
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Da quando Sergio Caputo ha trovato l'amore sulla riva del lago d'Iseo, è più facile incontralo in Italia. Vive negli States dove s'è rifatto una vita artistica, ma appena può torna e, inutile dirlo, bazzica dalle nostre parti. L'anno scorso lo incontrammo in una «notte di luce», lunedì sera era al Druso Circus, il locale di via Galimberti in zona Redona (inizio ore 22; ingresso 20 euro).

Il cantautore romano ha presentato dal vivo le canzoni del suo ultimo album «La notte è un pazzo con le mèches» e un po' di vecchi brani, quelli che tutti hanno amato. Caputo negli anni Ottanta è stato sulla breccia per diverse stagioni. Ideatore di un canzoniere spensierato ma non troppo, capace di raccontare il quotidiano, ma anche nevrosi e tic degli italiani, è autore di brani che hanno fatto epoca come «Un sabato italiano», frequentatore di jazz e swing, alla maniera di Fred Buscaglione e Natalino Otto, fatte le debite e necessarie distinzioni.

Qualche anno fa Caputo si è messo a scrivere un romanzo, con spunti autobiografici – «Disperatamente (in ritardo cane)» Mondadori –, che in qualche modo ripercorre la sua vita ed evoca l'atmosfera delle sue canzoni. Una storia in cui Sergio si rispecchia molto, quella di un uomo, artista affermato fuggito dal mondo del palcoscenico per dedicarsi a una parentesi «umana» non priva di problematiche esistenziali. Romanzo di vita vera, attraversato comunque dalla profonda ironia che da sempre accompagna Caputo. Oggi Sergio fa la spola tra la California e Sarnico, ma sempre porta in valigia le canzoni che tutti ricordiamo, «Italiani mambo», «L'astronave che va». Guarda il video del concerto

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