C'è Bergamo Alta sulla copertina
dell'ultimo disco di Ligabue

Bergamo è sulla copertina dell'ultimo disco di Ligabue, «Arrivederci mostro». Sulla groppa del pesce, stretto nelle acque di un angusto bacino, appare uno spicchio di Città Alta, riveduto e corretto, graficamente, ma assolutamente inconfondibile. Non è la prima volta che Bergamo finisce su un disco del rocker di Correggio.

Ai tempi di «Nome e cognome» le foto tessera di decine di bergamaschi avevano prestato volti e significato alla cover dell'album. Stavolta invece una veduta della città vecchia campeggia anche sul libretto del cd.

Merito del grafico Paolino De Francesco della «fattoria digitale» Moltimedia che da qualche anno a questa parte cura l'immagine grafica di tutta la produzione del cantautore. «All'origine la foto è stata scattata da un amico fotografo, Giuseppe Cella, dal tetto delle Cliniche Gavazzeni. Ci serviva l'immagine di un vecchio borgo e da quell'angolazione Bergamo alta faceva al caso nostro. Certi angoli sono troppo eleganti, la città vecchia è piena di palazzi nobiliari, a noi serviva qualcosa che desse l'idea di un borgo popolare povero», spiega De Francesco. L'idea della copertina è nata come al solito da un lungo lavoro di equipe e da mille discussioni. Tra copertina e libretto ci sono immagini di mezza Italia. Un pezzetto di costa ligure, uno squarcio di isola d'Elba, un albero fotografato in Sardegna, e poi l'immagine di città alta con i campanili: un quadro caratteristico del paesaggio italiano.

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