Largo, alla Salumeria della Musica
arrivano i Train da San Francisco

«Sono stato in alto e sono stato giù, sono stato sì e, accidenti, no!/ Sono stato rock'n roll e disco, non vuoi salvarmi San Francisco?». Ci mancherebbe, dannato rocker che riesci a catturare anche stavolta le nostre orecchie e la nostra energia, sotto il palco della Salumeria della Musica.

La voce che spacca di Pat Monahan, alla testa dei californiani Train, infiammerà il locale milanese lunedì 17 maggio nell'unica data italiana del tour 2010. Per un pubblico atteso numeroso e giovane. Il cantante americano ci punta, l'ultimo album «Save Me San Francisco» (2009) i Train l'hanno concepito con questo scopo, toccando le corde dell'immediatezza e dell'essenzialità, con un rock d'impatto subito dichiarato nella title track, a nostro parere anche più garrula dello sdolcinato (ma tanto carino, niente da obiettare) singolo «Hey, Soul Sister», canticchiato dalle ragazzine negli Stati Uniti e in Europa, quasi a certificarne il successo planetario.

Si è scritto che «Save Me San Francisco» riporta i Train alle loro origini e al blues delle radici, di sicuro un'impennata rispetto all'opaco «For Me, It's You» del 2006, l'unica caduta della band. Ci voleva l'ispirazione di casa, della città che «è il nostro punto di riferimento e che ci ha salvati da noi stessi», come hanno recentemente ammesso, per rimettere in marcia quel treno di suoni semplici e coinvolgenti (rock e melodia, non serve altro) partito nel 1998 con «Train» sulla spinta di «Free» e di «Meet Virginia», brani subito catturati dalle radio. E dalle hit parade.

Ma è nel 2001 che il treno avviato da Monahan e dal chitarrista (e seconda voce) Rob Hotchkiss (poi uscito dal gruppo) comincia a sfrecciare grazie al successo che li ha fatti conoscere al mondo intero, quella «Drops of Jupiter (Tell Me)» - poi inserita nell'omonimo album - che Francesco Facchinetti a X-Factor confidò essere la sua canzone preferita. In effetti è musicalmente un gran bel pezzo, e con un testo psichedelico come si conviene ad ogni figlio della capitale della psichedelìa, giusto San Francisco.

Sta di fatto che «Drops of Jupiter (Tell Me)» è ancora oggi il loro brano di punta. Non è un dettaglio che il cd sia stato prodotto da mister Brendan O'Brien, già al lavoro con Pearl Jam, Bob Dylan, Neil Young e poi Ac/Dc e Bruce Springsteen, per citare la crema di una miriade di artisti da lui seguiti.

Alla Salumeria gusteremo anche «Calling All Angels», altro cavallo di battaglia dei Train che raggiunsero la piena maturazione nel 2003 con l'album «My Private Nation». E oggi possono vantarsi di quasi cinque milioni di dischi venduti, mentre in bacheca tengono quelli di platino. A Milano viene annunciata l'affiatata formazione di «Save Me San Francisco» che a Monahan affianca il chitarrista Jimmy Stafford e il batterista Scott Underwood. Siamo salvi.

Orario e biglietti 
Il concerto dei Train, lunedì 17 maggio alla Salumeria della Musica di Milano (via Pasinetti 4), inizia alle 22,30. Il biglietto costa 22 euro più diritti di prevendita e si acquista nel circuito TicketOne. Organizza Barley Arts.

Andrea Benigni

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