Martedì 01 Giugno 2010
Ma Dante non ci sta:
Il bergamasco? Barbarissimo

Chi però non sarebbe contento di una lettura in lingua orobica sarebbe certamente lo stesso Dante. A TelePadania si leggerà il Primo Canto dell'Inferno, ma l'Alighieri, siamo sicuri, manderebbe per primi proprio i padani fra le fiamme eterne.
Motivo? Semplice. Il Sommo Poeta proprio non digeriva il dialetto bergamasco, tanto da pugnalarlo nel «De Vulgari Eloquentia», definendolo «Riprovevole e barbarissimo», soprattutto per la pronuncia e la fonetica. Figuriamoci allora sentir recitare la sua Divina in vernacolo orobico. Altri nei secoli hanno comunque calcato la mano: Fazio degli Uberti («il bergamasco grosso parla»), Maximilien Misson («dialetto ridicolo»), Leandro Alberti («popolo rozo di parlare»).
La penserebbe diversamente Petrarca, che a Bergamo nel 1359 non badò alla favella orobica, ma all'«acuto ingegno» dell'orafo Capra.
Per par condicio o per salvar capra e cavoli, quelli di TelePadania avrebbero potuto pensare a qualche riga del Canzoniere. Per rimediare c'è comunque ancora tempo.
Emanuele Roncalli
e.roncalli
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