Atzori incanta al Lazzaretto
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All'Happening delle Cooperative Sociali, al Lazzaretto di Bergamo, venerdì sera è andato in scena «Kaos» ed è stato un grande successo. La compagnia diretta da Paolo Londi si è ritagliata un suo spazio, nell'ambito della danza contemporanea italiana, e ha al suo interno come «guest» Simona Atzori, danzatrice e pittrice priva di braccia.

«Kaos» si segnala anche per questo: è un passo oltre il consueto discorso sul teatro-handicap, perché supera le etichette e si pone per quello che è, danza. La presenza della trentaseienne milanese assume un significato speciale. La sua presenza coagula entrambi i lati della questione arte-handicap: esistono un insieme di pratiche, azioni ed iniziative artistiche in contesti riabilitativi, terapeutici o di comunità. Ed esistono artisti - e pratiche artistiche - che assumono valore e rilievo ben al di là di questi contesti: «È ciò a cui miriamo noi», spiega la Atzori. «Le etichette contano al di fuori della scena, purtroppo. Ma in scena conta la danza».

La relazione tra arte (performativa o visuale) e disabilità mette in questione molte, se non tutte, delle categorie e dei pregiudizi con cui affrontiamo l'una o l'altra. «Questa - continua Atzori - è una questione di civiltà. In altri paesi, come in Nord America o in Nord Europa, un artista disabile non fa particolare effetto: conta ciò che esprime e la qualità del lavoro. Da noi siamo ancora all'inizio, anche se le cose per fortuna stanno lentamente cambiando».

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Eco di Bergamo La danza di Simona Atzori