Seriate, «assaggi» di teatro
Venerdì la prima serata

«A Seriate due Assaggi di Teatro». Venerdì 12 e 26 novembre appuntamenti gratuiti con il teatro di prosa Il teatro come strumento di riflessione e momento di crescita.

L'Assessorato alla Cultura del Comune di Seriate promuove la rappresentazione teatrale nelle sue diverse forme, da quella per ragazzi alla prosa per adulti. Venerdì 12 debutta «Assaggi di teatro». Inserita tra le diverse iniziative culturali dell'amministrazione comunale, «Assaggi di teatro» vuole stuzzicare l'appetito di chi è digiuno o vorace di teatro, con la proposta gratuita di due spettacoli di prosa, dal gusto differente.

Si inizia venerdì 12 novembre, alle 21, al Cineteatro Gavazzeni, ingresso libero, con «La rivolta delle lavandaie». A cura della Compagnia Teatrale «La leggera», testi di Carlo Dal Lago, regia di Walter Tiraboschi, è una divertente riflessione sulla condizione della donna e sul lavoro delle lavandaie dei primi del ‘900.

Il secondo appuntamento sarà venerdì 26 novembre, alle 21, ingresso gratuito, al Teatro Aurora con «In nome della Madre», dall'omonimo racconto di Erri De Luca, produzione Teatro Telaio di Brescia, regia Valentina Salerno, drammaturgia a cura di Angelo Pennacchio e Valentina Salerno, scenografia di Annamaria Giacomelli, con Annalisa Riva.

LA RIVOLTA DELLE LAVANDAIE - È un simpatico spettacolo teatrale della compagnia “La leggera” ? testi Carlo Dal Lago e regia Walter Tiraboschi ? tratto da una storia per bambini di John Yeoman e Quentina Blake, in cui le due 'narratrici' Gianrica Filippi e Francesca Attori accompagnano il pubblico a conoscere le sei lavandaie ? Alessandra Merisio, Dalida Rota, Ines Ricciardi, Marta Intraina, Consuelo Locati e Rossana Rinaldi, stufe di essere schiave del loro padrone, il signor Bartolomeo Strozzi, decidono di ribellarsi... L'ingresso è vietato ai pomodori, o meglio sarà occupato da un'interessante mostra fotografica realizzata dall'associazione dei “Lavandai di Paladina”: spettacolo, cultura e divertimento non mancheranno. Questo spettacolo, anche se con parole diverse, esprime quello che le donne chiedono agli uomini e che la grandissima Aretha Franklin descrisse nel brano “Respect” nel 1967, scritto da Otis Redding, diventato l'inno dei movimenti femministi per i diritti civili: «Tutto quello che chiedo, è un po' di rispetto».

IN NOME DELLA MADRE - L'adolescenza di Miriam/Maria smette da un'ora all'altra. Un annuncio le mette il figlio in grembo. Inizia la storia di una ragazza, operaia della divinità, narrata da lei stessa. In scena l'amore smisurato di Giuseppe per la sposa promessa. Miriam/Maria, ebrea di Galilea, travolge ogni costume e legge. Esaurirà il suo compito partorendo da sola in una stalla. Si narra la gravidanza avventurosa, la fede del suo uomo, il viaggio e la perfetta schiusa del suo grembo. La storia resta misteriosa e sacra, ma con le corde vocali di una madre incudine, fabbrica di scintille.

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