Vallanzasca: venerdì esce il film
Lega all'attacco: «Boicottiamolo»

Dopo aver suscitato infinite polemiche e levate di scudi, esce nelle sale, il 21 gennaio distribuito da Fox in 350 copie, «Renato Vallanzasca-Gli angeli del male» di Michele Placido con Kim Rossi Stuart nel ruolo dell'ex bandito. L'ultimo botta e risposta ha protagonista la Lega.

Dopo aver suscitato infinite polemiche e levate di scudi, esce nelle sale, il 21 gennaio distribuito da Fox in 350 copie, «Renato Vallanzasca-Gli angeli del male» di Michele Placido con Kim Rossi Stuart nel ruolo dell'ex bandito. Dal primo ciak all'arrivo, Fuori Concorso, all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, il film è stato accompagnato da discussioni, proteste delle associazioni dei parenti delle vittime, ritiro delle firme degli sceneggiatori Andrea Purgatori e Angelo Pasquini.

L'ultimo botta e risposta è di domenica 16 gennaio. Ha incominciato il deputato della Lega Davide Cavallotto, invitando a boicottare il film: «Dopo aver pubblicizzato la mafia in tutto il mondo e reso celebre da Nord a Sud la sanguinaria Banda della Magliana di Roma - dice Cavallotto - non ancora soddisfatto il cattivo maestro Michele Placido è salito in cattedra per elevare a eroe lo spietato assassino Renato Vallanzasca».

«Usare giovani e affascinanti attori per sdoganare l'immagine di personaggi che dovrebbero cadere nell'oblio per i crimini commessi - secondo Cavallotto - è un insulto alla memoria delle vittime e una crudeltà verso i loro parenti. Adesso ci mancava solo la madre di Renato Vallanzasca a chiedere la grazia per il figlio al Capo dello Stato».

Cavallotto invita «tutti ad avere un po' di rispetto per chi ogni giorno piange le vittime di questi carnefici e a boicottare queste strumentali e false rappresentazioni cinematografiche». «Non è tollerabile - gli ha risposto il portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti - che Michele Placido, un regista ed un artista di grande sensibilità umana e professionale, sia aggredito in questo modo e con queste parole».

«Gli inviti a boicottare un film o un libro sarebbe meglio relegarli nell'armadio delle cose da non rispolverare perché - spiega Giulietti - ricordano stagioni e momenti non edificanti della storia patria. Tra l'altro il governo e la maggioranza stanno boicottando l'intero cinema italiano al quale hanno tagliato i fondi».

Sul piano stilistico, il film è girato come «una pellicola d'azione». «Del racconto - dice Placido - la parte più dura è il carcere, anche se noi non tocchiamo la stagione dei pentiti. Ma viene comunque fuori uno spaccato dell'Italia di quegli anni, il terrorismo nero e rosso».

Un periodo che vede Vallanzasca protagonista di rapine a mano armata, conflitti a fuoco, rapimenti: una terribile escalation di violenza che lascia sull'asfalto diverse vittime innocenti, come al casello di Dalmine, domenica 6 febbraio 1977 (episodio cui il film di Placido dedica solo una manciata di secondi): quel giorno persero la vita due agenti della polizia stradale, Luigi D'Andrea e Renato Barborini.

Placido esplora il lato oscuro del Bel René e ha più volte ribadito: «Racconto la storia di un criminale che ha ammazzato per cui non posso assolverlo. Non c'è nessun pietismo. Io non posso condannarlo più di quanto lo ha condannato la giustizia. È un personaggio che a me interessa per il suo aspetto oscuro».

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