Antiquaria, ultimi giorni
In vendita opere di artisti orobici

Presenta aspetti inediti, non di rado sorprendentemente museali, la settima edizione di Bergamo Antiquaria, la manifestazione organizzata da Mediacosulter in collaborazione con Promoberg, che chiuderà i battenti domenica al polo fieristico di via Lunga.

Presenta aspetti inediti, non di rado sorprendentemente museali, la settima edizione di Bergamo Antiquaria, la manifestazione organizzata da Mediacosulter in collaborazione con Promoberg, che chiuderà i battenti domenica al polo fieristico di via Lunga. La sorpresa, semmai, viene dal trovare inaspettatamente ricchezze e rarità di un mondo artistico bergamasco spesso poco conosciuto e sottovalutato. In alcuni casi, come quello della Galleria Elleni, si tratta di una vera e propria full immersion tra i pittori orobici, presenti con opere che non possono lasciare indifferente il visitatore. Ad esempio, una piccola tela di Luigi Deleidi, detto «Il Nebbia», artista vissuto nella prima metà dell'800 che ritrae la chiesa di San Nicola a Nembro. Più che un dipinto una suggestione che mixa, in uno scenario fantastico ed irreale, alcuni scorci della nostra provincia. O ancora con un'opera di Giorgio Oprandi. «Uno dei più grandi orientalisti – spiega Cristiano Calori, titolare della Galleria Elleni – tra l'altro molto ben quotato e rappresentato nelle aste internazionali».

I prezzi? Calori non ne fa un mistero (a differenza di alcuni suoi colleghi, per i quali rivelare la quotazione di un'opera pare un segreto di Stato), si va dai 25 mila ai 50 mila. Assolutamente insondabile, invece, la quotazione della «Cortigiana», intrigante quadro di Bernardino Licinio proposto dalla Galleria Di Brisco di Pesaro. Vissuto nella prima metà del ‘500, l'artista apparteneva ad una famiglia bergamasca stabilitasi a Venezia, nell'alveo di una tradizione che vedeva da generazioni un consolidato nucleo di artisti bergamaschi operare in laguna. Rara (per non dire introvabile) anche la coppia di nature morte di Bonaventura Bettera, figlio di Bartolomeo, saga bergamasca familiare seicentesca che, come spiegano alla Galleria Pasini, si è inserita, figurativamente parlando, nella scia del Baschenis.
Ha un valore quasi tipografico anche un'opera di Silvio Poma presentata dalla Galleria Previtali che raffigura una veduta del Passo San Marco di oltre cent'anni fa.

Soddisfano, infine, la vanità femminile i gioielli di «G.L.A» di via Sant'Orsola; da David Webb a Cartier, passando per Boucheron, anelli, collane e braccialetti su cui, come commenta, il titolare Gian Luca Andreotti «mettono l'occhio le signore che hanno già gioielli tradizionali e sono alla ricerca di qualcosa di particolare». Già, le signore ci mettono gli occhi, i mariti il portafogli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA