A Milano le mantidi di Palumbo
Allestimento in piazzale Loreto

Affascina per i suoi colori e la sua espressività la nuova installazione «Mondi e Mantidi» (7x9 metri) di Domenico Palumbo che ha trovato la sua collocazione sul tetto di un palazzo di Piazzale Loreto, a Milano, spiccando incastonata fra le comunicazioni pubblicitarie.

Affascina per i suoi colori e la sua espressività la nuova installazione «Mondi e Mantidi» (7x9 metri) di Domenico Palumbo che ha trovato la sua collocazione sul tetto di un palazzo di Piazzale Loreto, a Milano, spiccando incastonata fra le comunicazioni pubblicitarie. Milanese di origine, Domenico Palumbo risiede a Lurano dagli anni ‘90 dove lavora come fisiatra, responsabile dell'Unità operativa del dipartimento di riabilitazione dell'Istituto Don Orione di Bergamo.

In questa nuova fase creativa Palumbo eleva gli insetti come gli unici in grado di intuire una via di fuga, un'uscita di sicurezza, attraverso la quale entrare in una dimensione diversa e sconosciuta a differenza degli uomini immersi in un vortice di ansie, dubbi e paure incapaci di orientarsi avendo smarrito il senso ultimo della propria esistenza. Tema dominante della sua produzione pertanto diviene la natura e gli insetti che la popolano. Catturati dall'obiettivo della macchina fotografica, vengono successivamente ritagliati e assemblati con collage, che dopo l'acquisizione digitale, sono manipolati attraverso la saturazione del colore e la variazione dell'intensità della luce, L'intento è quello di creare forti ed intensi cromatismi ricchi di espressività e dinamicità. Il passaggio successivo è la stampa in maxi formato con tecnologia digitale inkjet su supporti quali il PVC ed il Policarbonato a seconda dello spazio disponibile. Una volta installata, attraverso l'interazione con i diversi agenti atmosferici, inizia la vita dell'opera che evolve con il tempo di permanenza espositiva, «comunitarte».

«Comunitarte - spiega Palumbo - rappresenta il tentativo di aprire un nuovo canale comunicativo fra l'artista e l'osservatore svincolandosi da spazi ristretti, asfittici, poco fruibili e accessibili a pochi. L'arte deve essere a disposizione di molti se non di tutti. La pubblicità stradale può essere considerata in questo caso l'estensione per eccellenza dell'elitaria e convenzionale galleria d'arte». Ogni installazione riporta l'indirizzo del sito www.comunitarte.com, che rappresenta il canale diretto con quanti desiderano interagire con le sue opere.

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