Si celebra l'Unità d'Italia
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I numeri hanno dato ragione a Morandi: miglior risultato dal 2005. Nel 150° dell'Unità d'Italia stasera a Sanremo si cantano vecchie canzoni popolari e cose che c'entrano poco, ma arriva Benigni a far l'esegesi dell'inno di Mameli e questo potrebbe bastare a tener viva l'attenzione.Eliminati Al Bano e Patty Pravo.

Splende il sole sul Festival, anche se scende la pioggia. Morandi gongola con prudenza, come un vincitore che non vuole infierire sui vinti. I numeri gli hanno dato ragione: miglior risultato dal 2005. Bonolis finisce battuto un'altra volta. Non si sarebbe detto, e non ci si capacita della cosa, neppure sfogliando i ricordi della prima serata. Il picco d'ascolto lo ha fatto la Tatangelo, temporaneamente eliminata, il botto Luca e Paolo con il «centone» di In amore no di Gianni e Cola. La rivisitazione del brano sanremese in instant song ha funzionato al di là della satira. La politica ormai offre spunti irraggiungibili e supera i comici in scioltezza. Belen e Canalis belle statuine più volte in difficoltà, potranno solo migliorare nei giorni, ma nessuno è pronto a scommetterci un centesimo.

Nel 150° dell'Unità d'Italia stasera a Sanremo si cantano vecchie canzoni popolari e cose che c'entrano poco, ma arriva Benigni a far l'esegesi dell'inno di Mameli e questo potrebbe bastare a tener viva l'attenzione, e soprattutto a battere la concorrenza spietata di Annozero e del paese reale. Da un dantista di successo ci si aspettano appassionate pagine di storia e qualche inevitabile digressione sul politico spicciolo, anzi, sugli ultimi spiccioli del costume politico. Alle 17, ora italiana, sfrecciano le Frecce Tricolori sul cielo dell'Ariston, e arriva contemporaneamente il ministro La Russa per ristabilire pari condizioni. Poi saranno le canzoni scelte dagli artisti a ricomporre il quadro di un'Italietta storica che rincorre il tempo da Mamma mia dammi cento lire (Max Pezzali) a Mille lire al mese (Patty Pravo), da La bella Gigogin (Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario) a La ballata di Sacco & Vanzetti (Modà ed Emma). Davide Van De Sfroos canta Viva l'Italia di De Gregori, scelta artisticamente opportuna e politicamente corretta. A sorpresa arriva Toto Cutugno a dare man forte a Tricarico per L'italiano; in scaletta manca Nel blu dipinto di blu, ma questo è solo uno dei tanti paradossi sanremesi. Stasera canta anche Morandi, una canzone top secret di Mogol e Gianni Bella.

Fa discutere il fatto che Santoro cerchi un collegamento con il Festival e con la giovane Emma di Amici. Vuole intrecciare il discorso con l'ultima pasionaria all'Ariston. L'altro giorno la ragazza ha preso parte alla manifestazione per la dignità delle donne e ha detto una cosa di sinistra: mica canto con il petto. A qualcuno dev'esser sembrato un proclama. Ieri sera il Festival si è preso un respiro lungo, ancora rilassato. Se non fosse per la coppia Bizzarri-Kessisoglu si viaggerebbe davvero senza imprevisti. Anche se qui è tutto calcolato e non par vero che si lavori in piena autonomia. I presentatori de Le Iene hanno preparato qualcosa su Gianni e per pareggiare i conti tirano in ballo Saviano, Santoro, Luca Cordero di Montezemolo, ma promettono fuochi d'artificio per la finale. Fiorello non verrà e allora c'è da inventarsi qualcosa ad effetto. In questi giorni la realtà farsesca che avvolge il mondo della politiche nella figura del premier sembra persino più scoppiettante della satira, e il compito di chi fa ironia diventa difficile.

Le canzoni sfilano di nuovo in cerca di ascolto. Girano meglio. Modà ed Emma sono già in cima alle classifiche di iTunes con la loro canzone che sa di Negramaro. Cresce di ascolto in ascolto la canzone di Madonia e Battiato, L'alieno; Vecchioni resta il più convincente con Chiamami ancora amore. Andy Garcia è un attore appassionato di musica, «italiano per digestione». Morandi lo intervista, pone basiche questioni e infila una gaffe sui tempi della Repubblica (confusa con l'Unità d'Italia). Segue duetto cubano, con le girl che ondeggiano a completare il quadretto. Eliza Doolittle scivola via sulle note di Skinny Genes. I primi quattro ragazzi in gara finiscono in coda, verso la mezzanotte, a dimostrazione di quanto si punti sul futuro della musica. Tra l'altro nella prima serata sfilano i migliori e due se ne devono andare per forza. Verrebbe da chiedersi se è stata la sorte a decidere. Intanto finiscono fuori Al Bano e Patty Pravo, mentre l'effetto Van De Sfroos porta in alto gli ascolti del Festival in Lombardia, del 9%. Il buon Davide, col suo Yanez in lingua laghé, ha già vinto una battaglia, non solo linguistica.

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