Giada, da Miss Italia alle mostre
Mec Art: tornano gli anni '70

Giada Cattaneo, di Carvico, è una giovane studiosa d'arte, soprattutto contemporanea. A Bergamo Arte Fiera quest'anno ha curato la sua prima mostra. È andata a riscoprire la Mec-Art, una via di mezzo tra il Futurismo degli anni '30 e l'arte Pop degli anni '70.

Giada Cattaneo, di Carvico, è una giovane studiosa d'arte, soprattutto contemporanea. A Bergamo Arte Fiera quest'anno ha curato la sua prima mostra. È andata a riscoprire la Mec-Art, una via di mezzo tra il Futurismo degli anni '30 e l'arte Pop degli anni '70, tra le ruote di Depero e le zuppe al pomodoro di Andy Warhol.

Il percorso di Giada inizia al Liceo artistico di Bergamo, «indirizzo pittura». A 18 anni, però, entra in crisi: si guarda intorno e non è più tanto convinta che quell'ambiente sia fatto per lei. Alta, longilinea, elegante, si iscrive a qualche concorso di bellezza: Miss Liceo tanto per cominciare, poi Miss Cinema. Viene eletta «Ragazza in gambissime Lombardia» e in autunno - con la maturità e anche una borsa di studio in tasca – è ammessa alla serata finale di Miss Italia 2001, condotta da Fabrizio Frizzi.

Passa fra le prime 60 ragazze più belle ma non fra le prime 24. «Partecipare a Miss Italia – racconta - è come entrare in caserma: per una ventina di giorni non puoi più neppure andare in bagno da sola». Ricorda Salsomaggiore come «un campo militare» sempre controllato dalla security.

Entrò negli annali del concorso perché fu la prima a uscirne – per poche ore - prima della sua conclusione: doveva correre a Milano per fare i test di ammissione alla Bocconi. Da quel mondo, insomma, era già in fuga: «È un passaggio della mia vita che se potessi cancellerei» ammette oggi.

Laureatasi in Bocconi («volevo fare qualcosa di concreto: economia aziendale»), si è perfezionata in Cattolica in «Gestione dei beni artistici e culturali». Oggi, a 28 anni, dice che le piace l'arte antica «ma quella contemporanea di più. Soprattutto quando ha un risvolto sociale, e non solo un profilo autoreferenziale o estetico».

Da tre anni fa questo lavoro a tempo pieno: «Collaboro con undo.net, un network che ha un approccio molto "puro" all'arte di oggi». La Mec-Art le piace anche perché le appare come «un anello di congiunzione con la cultura visiva attuale. Nella Mec-Art vediamo quasi in miniatura la storia di ciò che è poi diventata la nostra società».

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