Il «nuovo» Nek al Creberg
accende d'entusiasmo il pubblico

L'avventura continua, ormai da vent'anni. Gli occhi verdi di Nek guardano in faccia il successo e il pubblico risponde ancora con entusiasmo. Giovedì sera al Creberg Teatro, praticamente esaurito, prima tappa del tour europeo.

L'avventura continua, ormai da vent'anni. Gli occhi verdi di Nek guardano in faccia il successo e il pubblico risponde ancora con entusiasmo. Giovedì sera al Creberg Teatro, praticamente esaurito, prima tappa del tour europeo che porterà il cantante e autore di Sassuolo in giro per l'Italia ed il mondo sino a fine settembre. Un lungo viaggio a cui Filippo Neviani si è preparato con cura. Concerto prova ad Orvieto, e poi via da Bergamo verso nuovi orizzonti.

La novità sta soprattutto nel suono che Nek ha scelto per le canzoni: 27 in tutto, per due ore scarse di fuoco di fila. Poche parole e suoni scarni, per ricordare che le canzoni ora lui le preferisce così: dirette, immediate, con il basso e la batteria che fanno da albero motore e le due chitarre che viaggiano tra un riff e l'altro. L'idea è quella di rockizzare il pop, di renderlo più ruvido, d'impatto.

Disegno perfettamente riuscito. Concerto suonato dall'inizio alla fine, niente artifici: il basso nelle mani di Nek che suona come un basso, le chitarre che graffiano la batteria che batte. Niente artifici, nessun sequencer, solo i giri giusti per sostenere lo scheletro delle canzoni.

Si viaggia sulla lunghezza d'onda discografica dell'ultimo Greatest Hits. Con qualche ripescaggio dal passato prossimo e buona parte degli hit che hanno fatto la fortuna di Nek.Entusiasta dall'inizio, il pubblico scalpita sulle poltroncine sino a metà strada, ma quando il basso accende <+corsivo>Vulnerabile<+tondo> cambia il fronte e tutti s'infilano sotto il palco. Si salta, si balla ed il rito del concerto prende la piega più giusta.

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