Storia, arte, cultura e ricerca
Fondazione Banca Popolare per la città

La Fondazione Banca Popolare celebra 20 anni e annuncia i progetti futuri. Tra cui un aiuto al Museo Caffi a recuperare ed esporre il capodoglio spiaggiato a Piombino, con uno scheletro di oltre 9 metri.

L'8 novembre 1991 nasce, per volontà della Banca Popolare di Bergamo, la Fondazione Banca Popolare di Bergamo onlus, volta a sostenere la promozione e la realizzazione di iniziative finalizzate al progresso culturale, scientifico, sociale e morale del territorio.

Tra gli obiettivi, l'attività di tutela, promozione e valorizzazione delle opere di interesse artistico e storico, l'assistenza sociale e socio sanitaria, il sostegno alle attività di ricerca e di studio, l'attività di beneficenza e, infine, la tutela e valorizzazione della natura e dell'ambiente.

Quest'anno la Fondazione celebra il ventennale della sua nascita ripercorrendo tutti i segni della sua attiva presenza sul territorio e annunciando i progetti futuri. Pensato e realizzato per questa ricorrenza, il volume «1911-2011. Testimonianze di una presenza attiva e diffusa sul territorio», curato da Alfredo Gambardella e Gianmario Petrò.

Si tratta del racconto di vent'anni di attenzione e sostegno ai bisogni del territorio, attraverso la documentazione, anche per immagini, dei più significativi interventi della Fondazione, suddivisi tra i principali campi d'azione. A cominciare dall'attività di promozione della cultura e dell'arte che si è intrecciata profondamente con la vita culturale della città e del territorio, dalle stagioni teatrali e musicali alle iniziative editoriali, dagli interventi di restauro di opere d'arte al recupero di edifici monumentali. E ancora: il sostegno ai musei, alle istituzioni scolastiche e alle istituzioni e associazioni culturali.

Tra gli interventi in questo settore non si possono non ricordare gli investimenti per la nascita e lo sviluppo dell' Università degli Studi di Bergamo (dalle borse di studio al recupero di S. Agostino e del collegio Baroni) e il costante contributo alla ricerca scientifica dell'Istituto Mario Negri che in questi anni si è concretizzato anche nella realizzazione di un nuovo centro di ricerca nel parco tecnologico Kilometro Rosso, destinato a sostituire l'antica sede del Conventino.

Nel settore d'intervento dedicato alla tutela delle opere di interesse artistico e storico si incontrano, poi, restauri di edifici monumentali - come Porta Garibaldi, la facciata della chiesa di S. Spirito e il monastero di S. Paolo d'Argon - e gli interventi conservativi su opere d'arte come il Salmeggia della chiesa di S. Alessandro in Colonna, il polittico di Dossena e la collezione di strumenti scientifici del Liceo Paolo Sarpi. Incisiva anche la presenza nel campo dell'assistenza sociale e socio sanitaria, dalla Fondazione Casa di Riposo Santa Maria Ausiliatrice all'Associazione Disabili Bergamaschi, dal Centro Don Orione alla Protezione Volontaria Civile.

«Nel quotidiano modo di fare ed essere Banca – sottolinea Emilio Zanetti, presidente della Fondazione Banca Popolare di Bergamo - era ed è importante saper cogliere le istanze di collaborazione e di sostegno che provengono dalle istituzioni locali, dalle numerose realtà aggreganti che tengono vive le comunità, senza trascurare lo sviluppo socio-culturale delle persone e della collettività e valorizzando l'immenso patrimonio umano espresso dal volontariato e dal mondo del no profit. Inoltre la salvaguardia, la promozione e la valorizzazione della cultura, dell'arte e della storia locale, come processo di recupero e tutela della memoria e riaffermazione dell'identità locale, diventano quasi un impegno morale, oltre che istituzionale, per l'intero tessuto economico e produttivo, cui la banca non si è mai sottratta. E sono questi valori, questi principi che la Banca Popolare di Bergamo ha voluto trasmettere alla propria Fondazione, costituita vent'anni fa proprio per rendere maggiormente incisivo quel radicamento e dialogo con il territorio e con il tessuto sociale e civile, principalmente orobico, votato per tradizione ad una generosità concreta e fattiva».

Ma il bilancio dei vent'anni trascorsi è stata anche l'occasione per illustrare i progetti del presente e per annunciare quelli futuri. Uno degli interventi in corso è rivolto al Museo di Scienze Naturali. Approfittando dell'occasione che nel maggio 2008 presso Piombino veniva avvistato un capodoglio spiaggiato per cause ignote, con il contributo della Fondazione il Museo ha potuto recuperare lo scheletro, che misura oltre 9 metri, ed effettuare i necessari interventi per poterlo infine esporre nelle proprie sale con altri esemplari dei principali mammiferi marini.

Nel prossimo futuro, poi, la Fondazione Banca Popolare di Bergamo sarà a fianco della Fondazione Mia per l'iniziativa «Luca Giordano. Restauro in diretta»: un cantiere «aperto», allestito direttamente nella Basilica di S. Maria Maggiore per consentire al pubblico e alle scuole di seguire passo passo, con un emozionante dialogo a tu per tu con il microcosmo pittorico, la rinascita attraverso il restauro della potenza coloristica del monumentale telero, sorprendentemente ancora poco conosciuto al grande pubblico.
La gigantesca tela de «Il passaggio del Mar Rosso» (cm 375x600 cm) è testimonianza unica a Bergamo dell'opera di Giordano (Napoli, 1634-1705), uno dei protagonisti del barocco italiano ed europeo, e il restauro in diretta e la mostra finale ne ripercorreranno la singolare vicenda, l'iconografia, la tecnica pittorica e i legami col territorio.

Non poteva infine mancare la partecipazione della Fondazione all'impresa della realizzazione del Nuovo Ospedale di Bergamo e, in particolare, alla costruzione della nuova chiesa dedicata al Beato Papa Giovanni XXIII. Collocata sulla grande piazza che precede l'ingresso del nuovo polo ospedaliero, l'architettura della chiesa presenterà una forma semplice, netta e precisa che si innalzerà sullo sfondo delle pareti grigio-argento del grande ospedale come un prisma luminoso, bianco, proteso verso l'alto e aperto alla città. L'ambiente interno sarà luogo di raccoglimento e preghiera per chi vive, lavora, soffre dentro l'ospedale, ma anche punto di incontro con il mondo esterno.

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