Marcianò si afferma a Cuneo
Inaugurata la scultura «Se.Me»

Si è chiusa con l'inaugurazione di una scultura di un artista bergamasco - Andrea Marcianò - l'annuale giornata della Fondazione Peano che, istituita nel 1993, si propone di promuovere la scultura e l'inserimento dell'arte nell'ambiente naturale urbano.

Si è chiusa con l'inaugurazione di una scultura di un artista bergamasco - Andrea Marcianò - l'annuale giornata della Fondazione Peano che, istituita nel 1993, si propone di promuovere la scultura e l'inserimento dell'arte nell'ambiente naturale urbano. Nel 1999 era stata inaugurata la sede che comprende un giardino museale e diverse sale mostre.

Il giardino è fruibile attraverso un percorso d'arte in cui sono esposte permanentemente più di cinquanta sculture di diversi autori. Durante la giornata celebrativa di quest'anno ha spiccato per importanza l'inaugurazione dell'opera vincitrice dell'edizione 2010: con la presenza delle autorità cittadine è stata appunto scoperta l'opera bronzea dal titolo "Se.Me" dello scultore bergamasco Andrea Marcianò.

Marcianò spiega come l'arte contemporanea possa misurarsi con il pubblico unicamente ricercando una nuova via di comunicazione e allontanandosi dal vecchio linguaggio morto del monumento. Questo non esclude l'utilizzo di storici materiali come il bronzo, anzi apre la strada ad una ricerca sempre più attenta e innovativa sui materiali stessi. Oggi la piazza, perdendo la funzionalità aggregativa cede la parola a nuovi ambienti, i quali si misurano con i cittadini alla ricerca di nuovi linguaggi. Indubbiamente una fruizione attiva, come nell'opera "Se.Me", determina un coinvolgimento maggiore del fruitore, il tutto rende l'esperienza sicuramente più significativa.

L'opera Se.Me è esposta nei Giardini di Villa Custoza in Viale degli Angeli, 142/144 a Cuneo.

Così l'artista descrive la poetica che l'ha ispirato: «Capita sempre così. Quando meno me lo aspetto. Come una vampata di aria calda. I miei sensi vengono rapiti e si fa buio intorno. spalanco gli occhi e le narici, cerco di rendermi sensibile come una pellicola fotografica. Cerco di assorbire il più possibile da questa nuova e sorprendente forma. Non saprei descrivere con precisione cosa realmente mi colpisca così a fondo, non sono parole, è forse una linea che mi invita a giocare con le dimensioni, o un richiamo che mi porta ad immaginare l'irreale come tangibile, è un attimo in cui ritrovo quiete e penso con un'altra mente. Appunto quest'esperienza dentro me con mille altre senza mai chiuderne nessuna in un cassetto, non metto etichette con nomi inappropriati, lascio la mia mente libera di creare nuove forme sorprendendomi ancora. L'inconscio gioca un ruolo fondamentale nella mia ricerca, mi accompagna alla ricerca di un nuovo equilibrio liberandomi da ogni inutile convenevole che ostacola l'emozione. Nel caso specifico di questa forma, i rispettivi concetti di gusto e stile si affiancano come due metà e si confrontano riconoscendosi parte della stessa unica realtà. Attratti l'uno dall'altro creano una vibrazione, un gioco di specchi che rivela l'infinito».

Andrea Marcianò classe 1988 è laureando all'Accademia di Belle Arti Brera dove frequenta il biennio specialistico in scultura con il professor Vittorio Corsini.

Per informazioni dal sito personale dell'artista http://marcianoallarts.daportfolio.com/

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