Van De Sfroos fa ballare Ambria
In 2 mila per il cantautore laghé

Un vero artista lo si riconosce subito: è capace di rompere gli schemi, stravolgere la scaletta e salire sul palco da solo con la sua chitarra e l'armonica a bocca, per accompagnare il pubblico trepidante sotto al palco e dare il via a uno spettacolo fin da subito coinvolgente.

Un vero artista lo si riconosce subito: è capace di rompere gli schemi, stravolgere la scaletta e salire sul palco da solo con la sua chitarra e l'armonica a bocca, per accompagnare il pubblico trepidante sotto al palco e dare il via a uno spettacolo fin da subito coinvolgente.

Sono da poco passate le 22 quando Davide Van De Sfroos sale sul palco dell'Ambria Music Festival e dà il via alle danze con una versione acustica de La Curiera, esibendosi solo davanti a quasi duemila persone che già dalle 20 affollavano il campo sportivo di Ambria, poco sopra Zogno.

«Da quando lo seguo non l'avevo mai visto salire da solo sul palco e cominciare il concerto» sorride uno dello staff. E di fatto sembra andare a ritroso il concerto di Davide Bernasconi: prima la versione acustica de La Curiera, poi la simpatica presentazione della band e il siparietto sul nome del festival, confuso appositamente con quello omonimo della provincia di Sondrio Ambria jazz.

Pronti, via: l'atmosfera estiva è quella giusta tra odore di costine, lanterne cinesi in cielo e un'accoglienza strepitosa che cancella ogni luogo comune sulla gente di montagna. Sotto al palco si alzano infatti striscioni con scritte come «I Cauboi (il suo fan club, ndr) della Bassa» e «Son cresciuto a latte di vacca e Van De Sfroos»: segno di quanto anche i bergamaschi apprezzino l'artista comasco divenuto ormai un'icona nazionale della musica folk in dialetto lariano.

E poco importa se il concerto costava 18 euro, anzi: «Abbiamo voluto mettere il biglietto a pagamento perché era giusto riconoscere il valore di un grande artista come Van De Sfroos ed evitare il sovraffollamento che c'era stato nel 2009 quando Davide era venuto ad Ambria gratuitamente - spiega l'organizzatore del Festival Massimo Pesenti -. E poi quest'anno è la decima edizione del festival: volevamo puntare su un artista di spicco della scena italiana e sapevamo che Van De Sfroos era la scelta giusta».

C'era infatti da aspettarselo un altro pienone: famiglie con bambini, compagnie di ventenni a fianco di over 50 e in mezzo tanti quarantenni: insomma la musica di Van de Sfroos abbraccia più generazioni, unendole sotto quel cappello da cui De Sfroos tira fuori storie e leggende che oscillano tra il magico e il nostalgico: dal folk dirompente de La ballata del Cimino, ai ritmi malinconici de Pulenta e galena fregia, passando per le avventure del Costruttore di motoscafi e l'arcigna Nona Lucia.

Un live di una ventina di canzoni e tre bis con una serie di innumerevoli storie che Van De Sfroos ha raccontato alla sua maniera: un po' rock, un po' melodica e con la sua voce calda, roca e la chitarra dolcemente graffiante.

Marco Offredi

© RIPRODUZIONE RISERVATA