Il Raffaello mandato in Australia:
«Danneggiato, non va restaurato»

È danneggiato il quadro di Raffaello recentemente mandato in Australia. Il pittore Mario Donizetti ha esaminato da vicino il «San Sebastiano», unico di proprietà dela Carrara. Ed è contrario a un intervento di restauro.

È danneggiato il quadro di Raffaello recentemente mandato in Australia. Il pittore Mario Donizetti ha esaminato da vicino il «San Sebastiano», unico quadro del maestro di proprietà dell'Accademia Carrara, che di recente ha affrontato una lunga trasferta. È contrario a un intervento di restauro.

In una relazione tecnica, anticipata in esclusiva a «L'Eco di Bergamo», spiega perché. E avverte: «Spostare i quadri provoca continui piccoli traumi che producono danni anche gravi».

«Ho osservato - inizia la relazione di Donizetti - con l'ausilio di un microscopio stereoscopico quanto segue: la vernice è di una sola natura e di unica stesura, lo si accerta osservando le sue screpolature. Se vi fossero sovrapposte vernici stese in tempi successivi, queste avrebbero screpolature di struttura geometrica diversa dalla prima, per il fatto che la composizione dei materiali - come resine, olii, cere, solventi - non può essere identica per tutte le vernici, soprattutto nelle proporzioni delle sue parti.

L'olio produce, nel polimerizzare con le resine, tensioni superficiali secondo quantità e caratterizza personalmente le screpolature. Anche la stesura della stessa vernice sulla vernice precedente sarebbe da quella precedente influenzata nell'essiccazione e per questo produrrebbe screpolature diverse. Anche il solvente volatile che diluisce una vernice non è quantificabile e nel volatilizzare è soggetto al variare del calore e dell'umidità ambientali. Il solvente produce nel corpo della vernice screpolature relative alla sua volatilità».

Lei non restaurerebbe questo «San Sebastiano» di Raffaello?
«No: è un quadro che non va toccato. La vernice è originale, non è alterata e non va tolta». Ma c'è un danno? «Ho avuto poco tempo per esaminarlo ma mi sembra ci sia una bolla da sollevamento del colore. E se fosse uscita sull'occhio della figura? A furia di spostare i quadri succedono queste cose».

Leggi tutto nelle due pagine pubblicate su L'Eco di Bergamo del 20 luglio

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