Il Bepi mette «Fuori la lingua»:
«Rispetto per tutte le culture»

Tiziano Incani, in arte Bepi, direttore artistico della prima edizione del concorso «Tira fuori la lingua» dedicato alla lingua madre, non poteva che scegliere una formula musicale per presentare la serata finale del festival.

Tiziano Incani, in arte Bepi, direttore artistico della prima edizione del concorso «Tira fuori la lingua» dedicato alla lingua madre, non poteva che scegliere una formula musicale per presentare la serata finale del festival. Così domenica nell'affollata biblioteca di Cene, tra tè alla menta e dolcetti al miele, ha cantato e raccontato la sua esperienza all'interno di questa iniziativa promossa dalla cooperativa Interculturando e da sette biblioteche della Valle Seriana (Albino, Cene, Colzate, Gazzaniga, Leffe, Nembro e Pradalunga) nell'ambito del progetto «Culture in corso - Biblioteche della Valle Seriana per la coesione sociale e l'intercultura».

«Sono arrivate 70 opere di ogni genere, dalla fotografia al racconto, dal video alla poesia o alla canzone. Qualcuno ha anche interpretato il tema sulla lingua madre in senso letterale e non come linguaggio» dice sorridendo, ma il tema del concorso è serio: «Il Bepi spesso è associato all'idea che il legame con il proprio territorio sia sinonimo di chiusura. Non è così. Da sempre chiedo più rispetto per il dialetto bergamasco e per il modo di vivere bergamasco. Una richiesta di rispetto che deve contemplare l'identico atteggiamento nei confronti delle altre lingue e culture».

Le 24 opere selezionate da una giuria, volutamente molto variegata per settori di competenza dei dieci membri, saranno presentate durante la serata della premiazione in programma il 13 ottobre (ore 20,45) all'auditorium comunale di Albino. Sul palco, ovviamente, il Bepi.

Leggi di più su L'Eco di martedì 2 ottobre


© RIPRODUZIONE RISERVATA