Parla Serra: «I nostri figli
dovranno cambiare vita»

Un gradito ritorno. Già nel 2009, quando il tema era «La bellezza abita nel plurale», Michele Serra fu ospite dei «Dialoghi dello spirito» di «Molte fedi sotto lo stesso cielo», la rassegna dalle Acli Bergamo. Stasera sarà al cinema Conca Verde.

Un gradito ritorno. Già nel 2009, quando il tema era «La bellezza abita nel plurale», Michele Serra fu ospite dei «Dialoghi dello spirito» di «Molte fedi sotto lo stesso cielo», la rassegna di incontri organizzata dalle Acli Bergamo.

Fu brillantissimo: garbatamente caustico, elegantemente pungente, «naturalmente» spiritoso. Michele Serra torna fra i protagonisti della manifestazione curata da Daniele Rocchetti martedì sera 20 novembre, dalle 20,45, al cinema Conca Verde (via Mattioli 65, Bergamo).

Titolo: «Non possiamo tacere. Il tempo della responsabilità». «Risponderò alle domande che mi fanno», anticipa il giornalista. «E in molti casi so già che risponderò che non conosco la risposta. Non per eccesso di timidezza, non è la faccia tosta che mi manca. Ma perché è un periodo confuso, faticoso, e non ho la prontezza di riflessi di un blogger. Fatico a capire le cose».

Il pensiero non può non correre alla crisi politica e a come se ne possa uscire: «Quando leggo che la colpa di tutto è di una ristretta lobby finanziaria mondiale, penso che non sia vero. Che sia una semplificazione consolatoria: pochi malvagi che determinano i destini del mondo, come nei film. Credo, invece, che la crisi sia davvero una crisi di sistema, che il modo di vivere e di produrre di noi tutti non sia più in grado di autosostenersi. Che molti di noi, e sicuramente i nostri figli, dovranno cambiare vita. Mi rendo conto che dire queste cose è molto meno popolare che strillare due slogan contro il Palazzo cattivo».

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