Bergamo, c'è il teatro popolare
Al Sociale «La pazzia di Isabella»

Arlecchino, chi era costui? Ebbene sì, anche la commedia dell'arte è una materia «ostica» per gli studenti bergamaschi. Parola di Marco Rota, regista e fondatore di Teatro Viaggio, che ha appena terminato un ciclo di incontri a tema.

Arlecchino, chi era costui? Ebbene sì, anche la commedia dell'arte è una materia «ostica» per gli studenti bergamaschi. Parola di Marco Rota, regista e fondatore di Teatro Viaggio, che ha appena terminato un ciclo di incontri a tema in alcune scuole superiori di città e provincia.

Ma nel weekend c'è la possibilità di «recuperare»: l'associazione «Antiche Maschere dell'Arte» renderà infatti la nostra città capitale europea del teatro popolare, con uno spettacolo «La pazzia di Isabella», con la regia di Carlo Boso, in scena sabato (ore 21) nell'ambito della rassegna «Zani et Arlichini», nel calendario di «Casa delle Arti» al Teatro Sociale e un atelier internazionale.

Partiamo dagli studenti: «Hanno dimostrato - spiega - un grande interesse. Ma per loro il mondo delle maschere bergamasche, degli Zani, della commedia dell'arte, è praticamente sconosciuto». Se cadono nel dimenticatoio gli antichi personaggi «che non vengono più rievocati nemmeno con i costumi di carnevale», sottolinea Rota, d'altra parte vengono un po' a mancare nelle nuove generazioni anche gli stessi fondamenti della cultura e dell'identità bergamasca: «Se gli si chiede di indicare qualche caratteristica distintiva, non sanno cosa rispondere. Molti, poi, non parlano più in dialetto a casa, e lo considerano praticamente una lingua straniera».

Sabato e domenica «arrivano in città - osserva Rota - gruppi e compagnie di tutta Europa che fanno parte dell'associazione internazionale Uentp (Unione europea nuovo teatro popolare) nata per promuovere il teatro e la cultura popolare». Messi insieme i festival che fanno parte di questa associazione (tra i quali per esempio Avignone e Siracusa) contano oltre un milione di spettatori.

Da non perdere «La pazzia di Isabella»: «Carlo Boso - osserva Rota - è il maggiore regista vivente di teatro popolare, alla guida di due scuole di recitazione a Versailles e a Parigi, frequentate da talenti di tutto il mondo». Al Sociale (biglietti 10-8 euro, prevendita al Teatro Donizetti) dirige la compagnia Aidas di Versailles.

In scena la sceneggiatura originale scritta da Flaminio Scala, interpretata dai Comici Gelosi nel 1589 a Firenze in occasione del matrimonio di Cristina di Lorena e del Gran Duca di Toscana Ferdinando I e ispirata al «Trattato sulla follia» di Girolamo Fracastoro del XVI secolo. Tra i personaggi c'è anche un Pedrolino-Arlecchino che parla in bergamasco.

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