È morto Piero Mazzarella
Diede voce ai testi di Papa Giovanni

È morto all'ospedale San Raffaele di Milano Piero Mazzarella. L'attore ottantacinquenne, vercellese, era stato anche protagonista di letture-spettacolo dedicate a Papa Giovanni portate in scena nella basilica di Sant'Alessandro a Bergamo (2010) e a San Pellegrino (2009).

È morto questa mattina all'ospedale San Raffaele di Milano Piero Mazzarella. L'attore ottantacinquenne - nato a Caresana, in provincia di Vercelli, il 2 marzo del 1928 - si è sentito male intorno alle 5 ed è stato immediatamente portato al pronto soccorso. Al suo fianco, la seconda moglie e i figli.

Mazzarella è un nome familiare anche ai bergamaschi. L'attore vercellese era stato anche protagonista di letture-spettacolo dedicate a Papa Giovanni portate in scena nella basilica di Sant'Alessandro a Bergamo (2010) e a San Pellegrino (2009).

Lo spettacolo «La carezza del papa» era stato realizzato nell'ambito della rassegna dedicata ai tre papi lombardi del secolo scorso: Pio XI, al secolo Achille Ratti, Angelo Giuseppe Roncalli, Giovanni XXIII, e Giovanni Battista Montini, Papa Paolo VI. La manifestazione era stata promossa da Fondazione Ambrosiana Paolo VI con il sostegno di Regione Lombardia, con Fondazione Beato Giovanni XXIII e Fondazione Adriano Bernareggi, d'intesa con i vicariati e i delegati per la cultura delle diocesi di Milano, Bergamo e Brescia.

La lettura-spettacolo, affidata a Piero Mazzarella, era una selezione di testi tratti dagli scritti di Giovanni XXIII e, in particolare, da Il giornale dell'anima e da alcuni famosi discorsi (tra cui il Discorso della luna, pronunciato la sera dell'apertura del Concilio Vaticano II) che, con la personalità di Papa Roncalli, ne illustrano il pontificato. Lo stesso Mazzarella aveva interpretato «La novella» per «DeSidera» alla rassegna del Centro culturale Nicolò Rezzara.

L'esordio teatrale di Mazzarella era avvenuta a dieci anni con "I Miserabili" di Victor Hugo, ma il successo arrivò solo negli anni Sessanta. La sua carriera sfociò anche nel cinema con Federico Fellini che gli propose due pellicole: Amarcord e La voce della luna. Scelse di non recitarvi perché gli attori della sua compagnia sarebbero rimasti senza lavoro. Prese così parte con ruoli minori in altre pellicole affiancando Renato Pozzetto, Lino Banfi e Alberto Sordi.

Tra le commedie di maggior successo Viv con duu ghej di Rino Silveri, Ca' de ringhera di Jacopo Rodi, Tecoppa che fadiga minga lavorà!, oltre a incursioni fuori dal teatro dialettale milanese con La locandiera di Carlo Goldoni, L'uomo, la bestia e la virtù di Luigi Pirandello.

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