Riapre il Teatro Sociale
Grandi nomi sul palcoscenico

Riapre l'8 maggio a 200 anni dalla prima stagione il Teatro Sociale di Bergamo, nel cuore di Città Alta. Per l'occasione, l'Amministrazione comunale di Bergamo ha messo a punto un programma di concerti, spettacoli teatrali, di danza e di poesia con grandi nomi dello spettacolo.

L'8 maggio il sipario si aprirà su un concerto di Mischa Maisky al violoncello e di sua filia Lily Maisky al pianoforte. Una menzione particolare spetta certamente a «Warum, warum» («Perché, perché» in lingua tedesca), lo spettacolo teatrale con la regia di Peter Brook, per la prima volta in assoluto nella nostra città il 15 e il 16 maggio.

Il 23 maggio sarà la volta del jazzista Uri Caine, con una prima mondiale. Il 26 maggio, per citare un altro spettacolo degno di nota, la compagnia teatrale Valdoca netterà in scena lo spettacolo «Fango che diventa luce».

Il Teatro della Società - questo era il nome originario dell'edificio in via Colleoni - aprì i battenti nella stagione di Carnevale del 1809. Costruito grazie all'interessamento di un gruppo di nobili bergamaschi su progetto di Leopoldo Pollack, allievo del Piermarini, che decise per un teatro all'italiana con piu ordini di palchi e platea a forma ovale di stampo francesizzante, fu attivo con alterne fortune fino agli anni Venti del Novecento.

La storia successiva e segnata da progetti di demolizione, avventuristiche intenzioni di riuso e continui passaggi di proprieta fino all acquisizione dell'immo bile da parte del Comune di Bergamo (1974) e ai lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza compiuti tra il 1978 e il 1981.

Da allora lo spazio ha ospitato soprattutto esposizioni sino all inizio dell'intervento di restauro intrapreso per iniziativa del Comune di Bergamo a partire dal 2006. Ultimato, il restauro consegna alla città un teatro storico completamente recuperato alla sua originaria vocazione teatrale. Ma non solo. Oltre l'opera la musica e la danza, il Sociale ospiterà anche performances multimediali, convegni, mostre, ponendosi come spazio culturale a 360 gradi.

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