«Ginnastica Oculare», al via
la personale di Meris Angioletti

Un percorso disseminato di indizi e misteri sulle tracce della memoria: mercoledì 27 maggio, alle 19.30, subito dopo la consegna del Premio Bonaldi, la Gamec presenta «Ginnastica Oculare», prima personale in un'istituzione italiana della giovane artista bergamasca Meris Angioletti, che attualmente vive e opera tra Milano e Parigi.
Nella mostra, curata da Alessandro Rabottini, fino al 26 luglio tre lavori creati per l'occasione esplorano i meccanismi della memoria, attraverso molteplici mezzi espressivi, dall'installazione al video fino al sonoro.

L’intera mostra – composta da tre lavori tutti creati per l’occasione e commissionati dalla Gamec - è un’esplorazione dei meccanismi della memoria, dal dato puramente mnemonico fino ad aspetti immaginifici e legati alla finzione letteraria e alla rappresentazione teatrale. Un viaggio a più dimensioni all’interno di questo processo, declinato attraverso molteplici mezzi espressivi, dall’installazione al video fino al sonoro.

Il primo lavoro in mostra ha per titolo 6 S. Kracauer, Il romanzo poliziesco. Un trattato filosofico, trad. it. di R. Cristin, Roma, Editori Riuniti 1984, pp. 40-41, e ha come soggetti tre racconti di Edgar Allan Poe, tratti dalla raccolta sul raziocinio (I delitti della Rue Morgue, Il mistero di Marie Rôget e La lettera rubata). In questa trilogia compare il detective Auguste Dupin, da cui avrebbe tratto ispirazione Arthur Conan Doyle per la creazione di Sherlock Holmes, e a cui viene fatto risalire lo stereotipo narrativo del detective moderno, che ricostruisce logicamente un fatto a partire delle tracce rinvenute sul luogo del delitto. Le pagine dei tre racconti sono state stampate in modo da rendere visibile la struttura narrativa del romanzo poliziesco: nella prima pagina dell’intervento dell’artista – che sarebbe poi l’ultima di ciascun testo – troviamo tutto il racconto stampato per sovrapposizioni, in un groviglio di caratteri tipografici impossibili da decifrare. A mano a mano che le pagine scorrono uno strato è sottratto, in modo che l’ultima pagina sia l’unica realmente leggibile e coincida con l’inizio del racconto, come se mano a mano gli indizi fossero stati composti tra loro e la scena del crimine resa intelligibile. In mostra il libro sarà assente, mentre saranno visibili le lastre tipografiche utilizzate per la sua stampa, come se queste ultime conservassero la traccia dell’esecuzione del libro stesso.

Il secondo lavoro in mostra è un lavoro sonoro, disponibile come traccia da ascoltare utilizzando le audio-guide messe a disposizione del pubblico per le visite assistite alle mostre e che possono essere richieste all’accoglienza. Il titolo di quest’opera sonora è 28 marzo 2009, Hotel Hilton, Milano, e coincide con il luogo e il giorno della registrazione. Durante le sue ricerche sui meccanismi della memoria, Meris Angioletti si è imbattuta in Gianni Golfera, un uomo dotato di una memoria prodigiosa, e al quale ha chiesto di memorizzare una sequenza di 200 numeri dopo la virgola del pi greco, dopo averli ascoltati una sola volta. L’artista ha scelto il pi greco perché è un numero di cui non si conoscono i confini e in continua evoluzione, a cui si aggiungono sempre nuove cifre ma che resta indefinibile.

La mostra si svolge nell'ambito di una collaborazione con la Fondazione Galleria Civica-Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento, che ospiterà una seconda personale di Meris Angioletti nell'autunno del 2009, a cura di Andrea Viliani.

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