Locarno, al Festival del film
le pellicole di 2 bergamaschi

Due pellicole bergamasche alla prossima edizione del Festival del film di Locarno, che avrà luogo nella città svizzera dal 5 al 15 agosto. Si tratta delle opere dei registi Daniela Persico e Francesco Gatti (scomparso lo scorso anno). La prima propone un curioso viaggio nel passato in «Et mondana ordinare», che dà voce a tre donne vissute nel Trecento a Bergamo, cogliendo tracce di storia in antichi documenti come negli affreschi della città. Ne «Il figlio di Amleto», opera postuma di Francesco Gatti, è ripercorsa invece la vicenda dolce-amara del pittore Sergio Battarola, scoperto e promosso dal celebre scrittore Giovanni Testori alla fine della sua vita.

Al festival saranno circa trenta i film, tra corti e lungometraggi, che saranno presentati nelle varie sezioni della rassegna. Tra gli ospiti di onore più attesi, inoltre, due uomini del teatro contemporaneo italiano: Toni Servillo, che riceverà l'Excellence Award 2009,e Pippo Delbono che presenterà l'insieme dei suoi lavori per cinema e tv, fra cui, in prima internazionale, il suo ultimo lungometraggio, girato con un telefono cellulare, «La Paura». Inoltre, due italiane parteciperanno come giurate: l'attrice Alba Rohrwacher per la giuria del Concorso internazionale e la montatrice Esmeralda Calabria per quella della Migliore Opera prima.

In Piazza Grande saranno proiettati un cortometraggio italiano in prima mondiale, Blue Sofa di Lara Fremder, Pippo Delbono e Giuseppe Baresi, e una coproduzione italo-svizzero-ungherese, La valle delle ombre, atteso film d'esordio di Mihály Gyoerik, ticinese di adozione che proprio nelle montagne della Svizzera italiana ha ambientato il suo racconto. Il concorso più radicale del Festival, il Concorso Cineasti del presente ospita tre film italiani: accanto a Mirna, ultima fatica di Corso Salani girata in Argentina, Sogno il mondo il venerdì di Pasquale Marrazzo che mette in scena in chiave musicale sei personaggi in cerca di un futuro migliore nella Milano di oggi; mentre Piombo fuso di Stefano Savona (Primavera in Kurdistan) è un'intensa immersione, senza commento, nel quotidiano della striscia di Gaza, lo scorso gennaio, durante gli attacchi israeliani.

La sezione Ici & Ailleurs propone il meglio della produzione italiana recente nell'ambito del documentario e del film d'arte, con un fitto programma di corti, medio e lungometraggi. Roberta Torre evoca il fantasma di Pasolini nel ritratto di un gruppo di giovani dell'odierna periferia romana (Itiburtinoterzo), per poi rilanciare l'inchiesta sull'omicidio del poeta (La notte quando è morto Pasolini). Federica di Giacomo propone uno sguardo sulla miseria nel Sud Italia in Housing, osservando i limiti e le conseguenze assurde della politica di assegnazione delle case popolari a Bari. Grandi speranze di Martina Parenti e Massimo D'Anolfi (I Promessi sposi) è invece il ritratto di tre giovani imprenditori italiani e delle loro ambizioni. Tutt'altra è l'Italia del valdostano Joseph Péaquin (Il était une fois... les délices du petit monde), vista con gli occhi di un guardiano del parco nazionale del Gran Paradiso nel nord Italia. E della vicina Val d'Ossola, David Christensen racconta la curiosa avventura di Viganella, un paesino che decide di dotarsi di uno specchio per portare il sole nei mesi d'inverno sulla piazzetta centrale (Lo specchio). Per quanto riguarda l'arte e la cultura italiana Elisabetta Sgarbi presenta il terzo capitolo della sua trilogia sulla scultura sacra in Italia, ne L'ultima salita. La via Cruci di Beniamino Simoni a Cervenio (con la voce di Toni Servillo).

Per i 50 anni de La Dolce Vita, Gianfranco Mingozzi regala testimonianze sul capolavoro felliniano e immagini di repertorio realizzato con la collaborazione di Tullio Kezich. E ne Il mio cuore umano di Costanza Quatriglio, Nada Malanima apre le porte del suo mondo musicale; al termine della proiezione locarnese la cantante toscana si esibirà accompagnata dal chitarrista Fausto Mesolella (Piccola Orchestra Avion Travel).

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