All’Edoné Kurt Baker, alfiere del rock
«La felicità? Suonare per gli altri»

Ritorna in Italia uno degli alfieri internazionali del Power Pop. Perennemente in tour e alle prese con nuovo materiale, vive sulla sua pelle il sogno del rock’n’roll, raccogliendo sempre più i frutti di un talento cristallino, una caparbietà indomita, ed una scrittura efficace.

Kurt Baker si è trasferito ora in Europa ed ha messo insieme un super combo. La band ha appena inciso il nuovo album “In Orbit” per l’americana Wicked Coll, la nota etichetta che fa capo a Mr. “Little” Steven Van Zandt, chitarrista di Bruce Springsteen e attore nei Sopranos. L’appuntamento è mercoledì sera alle 21.30 sul palco dell’Edoné.

Kurt, quando hai deciso di fare il musicista? «La musica mi ha attratto fin dalla tenera età, soprattutto a causa dei Beatles. Mio zio mi ha passato un disco di «Rubber Soul» e da quel momento ho capito che volevo essere un musicista e che volevo cantare canzoni su un palco. Sono fortunato ad aver imparato a suonare e vivere da musicista. Mi fa sentire davvero felice suonare per gli altri».

Sei un americano che ha deciso di spostarsi in Spagna per lavorare e suonare. Ci puoi spiegare le ragioni di questa decisione? «Mentre ero impegnato in un tour in Europa mi sono innamorato del modo di vivere degli europei. Per me è molto meglio rispetto agli Stati Uniti. Qui in Europa c’è più attenzione al divertimento rispetto che alla convenienza. L’America viaggia a ritmi più alti, più veloci possibile. A me invece piace fermarmi e annusare il profumo dei fiori (ride). Ma al di là della qualità della vita, musicalmente ho più opzioni. In Spagna ci sono grandi posti in cui suonare e bar che propongono rock. Suono più qui in Europa che negli Stati Uniti».

Da americano sarai sicuramente attendo alla politica in questo momento. La tua musica si può considerare politica? «La mia musica non è mai stata realmente politica. Il mio obiettivo è di far sentire meglio la gente e far sorridere i miei ascoltatori quando ascoltano le mie canzoni. La politica è seria e interessante, ma aiuta la musica a far sentire meglio le persone».

Conosci già Bergamo o l’Italia in generale? «Non conosco bene Bergamo, ma lì ho mangiato uno dei migliori gelati della mia vita. Ho già avuto il piacere di suonare in tutta Italia in passato ed è un posto bellissimo. Gente bella, cibo ottimo e molto divertimento. Sono molto contento di tornare con Kurt Baker Combo e presentare il nuovo album “In orbit”».

Com’è lavorare con Little Steven, chitarrista di Bruce Springsteen? «Lui ha una trasmissione radio sulla Sirius XM chiamata The Underground Garage. Quando ero in tour negli States sentivamo spesso quella radio perché mette sempre bella musica. Alcuni miei amici hanno passato la mia musica a Steven e lui ha iniziato a mettere i brani a rotazione. Un paio di anni dopo, quando ha voluto rilanciare la sua etichetta di dischi, mi ha chiesto se avevo intenzione di pubblicare un nuovo album. Avevamo appena finito “In orbit”, quindi tempismo perfetto. E’ davvero bello lavorare con Little Steven: è un grande appassionato di rock n’ roll».

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