Concerto di Natale il 13 dicembre:
solidarietà alle missioni bergamasche

Torna l’appuntamento con l’attesissimo Concerto di Natale, in diretta con tutte le missioni bergamasche impegnate in progetti umanitari dalla valenza mondiale.

Un programma pensato per esaltare le capacità e i talenti degli oltre 100 giovani musicisti che, grazie al sostegno della Fondazione Credito Bergamasco e dei numerosi sponsor locali, si esibiranno, sabato 13 dicembre alle 21, nella Basilica di Sant’Alessandro, rendendo la musica classica motore della campagna «Abita la stella! E il cuore della missione vive in famiglia», pensata dal Centro Missionario della Diocesi di Bergamo e da Ascom Bergamo per sostenere i progetti missionari in Terra Santa, Etiopia e Iraq.

Un appuntamento imperdibile che vedrà esibirsi di fronte al vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, e alle autorità civili, religiose, militari della città e della provincia, l’Orchestra da Camera Giovanile di Domodossola, l’Ensemble fiati e gruppo Ottoni del Conservatorio Donizetti, il Coro di voci bianche Artemusica diretto dal Maestro Debora Bria, l’Ensemble vocale femminile dei Piccoli Musici, diretta dal Maestro del coro Mario Mora.

Ben 60 strumentisti e 50 coristi il cui talento è riconosciuto a livello italiano e internazionale che per un’ora e mezza intratterranno i presenti con musica di eccezionale qualità, diretti per l’occasione dal Maestro Christian Serazzi. «Tra i giovani musicisti - sottolinea il maestro Serazzi - avremo la violinista trentina Francesca Temporini, che, a soli 17 anni, vanta già più di 200 concerti in tutto il mondo e 26 primi premi in concorsi musicali. A lei l’onore di eseguire il brano romantico di Camille Saint-Saens, Introduzione e rondò capriccioso per violino e orchestra op. 28 in si minore. Il concerto prevede, inoltre, l’esecuzione di: Pomp & Circustance op. 39, marcia n.1 in re maggiore di Edward Elgar; Sinfonia n° 29, KV 201 in la maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart e Melodie tradizionali natalizie, quali: The first noel, Star Carol, The lord bless e A Christmas Festival».

Momenti di emozione e raccoglimento pensati per sostenere i progetti missionari portati avanti dalla Diocesi di Bergamo in Terra Santa, dove le famiglie cristiane saranno sostenute nelle spese per la scuola dei figli, in Iraq, con programmi dedicati ai più piccoli, al fine di ricreare un futuro di fraternità e in Etiopia, per donare un pasto al giorno a una famiglia, in collaborazione con le Suore orsoline di Gandino.

«Assistiamo ogni giorno - ha auspicato don Giambattista Boffi, direttore del Centro Missionario Diocesano - persone bisognose di un aiuto materiale e spirituale, segno di un disagio oramai diffuso a cui vorremmo, nel nostro piccolo, provare a dare conforto. Come ogni anno, richiamiamo la proverbiale sensibilità dei bergamaschi, certi che sapranno apprezzare il nostro impegno, adoperandosi in una missione comune di amore e solidarietà. Il concerto, infatti, vuole essere un momento di unione e comunione, per lanciare un messaggio di speranza e di fiducia verso il futuro».

Il programma del Concerto di Natale 2014, si propone di mettere in luce i talenti individuali dei giovani musicisti già molto acclamati, tra cui: Marco Bionda, alla viola, che con i suoi 10 anni è il più piccolo tra tutti.

Durante il concerto, reso possibile grazie alla disponibilità del Credito Bergamasco e di numerose altre realtà, verrà consegnato il premio Beato Papa Giovanni XXIII (settima edizione) a tre missionari bergamaschi che si sono distinti in questi anni per l’impegno e la dedizione dimostrate a favore delle popolazioni più povere del mondo.

Si tratta di:

don Mario Cassera, sacerdote diocesano fidei donum in Algeria

padre Giuseppe Rinaldi, missionario saveriano attualmente impegnato nell’animazione missionaria in diocesi,

suor Margherita Ravelli, alla memoria, suora delle Sacramentine, morta in un incidente stradale nel settembre scorso in Malawi.

«Nel ricordo di papa Giovanni vogliamo continuare a vivere con intensità il dono della missione. Per noi ha il volto e l’intensità di vita degli 800 missionari nativi della nostra terra – aggiunge don Giambattista Boffi – e insieme il sapore della gratuita di centinaia e centinaia di persone, famiglie, gruppi che non lasciano mancare ogni tipo di sostegno alla missione. Un ricordo particolare a tutti quegli ammalati che accompagnano con la preghiera l’impegno dei missionari. Il premio è riconosciuto a tre di loro come richiamo per tutti, perché tutti sono ugualmente meritevoli».

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