Grandi maestri in mostra a Bergamo
Sguardi incantati all’arte d’Italia

In mostra a Bergamo i capolavori della collezione Banco Popolare. Trentaquattro capolavori scelti tra gli oltre quattromila dipinti della collezione Banco Popolare. Ospite d’onore, la Maternità di Previati, un’opera grandiosa, nelle dimensioni, quattro metri per due, e per valore storico e artistico, capolavoro del Divisionismo italiano.

La bellezza salverà il mondo, diceva Dostoevskij. Con questo spirito, la Fondazione Credito Bergamasco propone un nuovo appuntamento con l’eccellenza dell’arte italiana: «Grandi Maestri. Capolavori dalla collezione del Banco Popolare», a Bergamo presso il Palazzo Storico del Credito Bergamasco (L.go Porta Nuova) dal 9 maggio al 26 giugno e, successivamente, a Lodi, dal 12 settembre al 11 ottobre 2015, presso lo Spazio espositivo Bipielle Arte in collaborazione con la Fondazione Banca Popolare di Lodi.

La rassegna bergamasca è pensata dalla Fondazione Creberg nell’ambito del programma Palma Off, cornice artistica collaterale alla mostra di Palma il Vecchio, ed emblema dell’intensità delle proposte culturali che – grazie al particolare impegno della Fondazione – arricchiscono Bergamo durante il semestre dedicato a Expo. Una rassegna che raggiunge il suo culmine con l’esposizione del monumentale dipinto Maternità di Gaetano Previati.

Trentaquattro opere, scelte tra i 4.832 dipinti del Banco Popolare, per testimoniare sette secoli di genialità artistica, dalla fine del Trecento alla fine del Novecento, e raccontare l’Italia attraverso i suoi capolavori, mostrando agli occhi del grande pubblico dipinti solitamente custoditi nelle sedi storiche dell’Istituto bancario.

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Spiccano in particolare le opere di Francesco Botticini (da novembre in prestito alla National Gallery), Polidoro da Lanciano, Bartolomeo Passerotti, Alessandro Turchi detto l’Orbetto, Tanzio da Varallo, Simon Vouet, Giovanni Battista Caracciolo, Luca Giordano, Bartolomeo Guidobono, Gaspar van Wittel, Giacomo Ceruti, Francesco Guardi, Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Antoni Tàpies, tratte dalle collezioni della Banca Popolare di Lodi, della Banca Popolare di Novara, del Banco S. Geminiano e S. Prospero, della Banca Popolare di Verona e del Credito Bergamasco.

Un percorso di cultura e bellezza che riannoda le fila di una tradizione antichissima che vide gli operatori finanziari italiani in primo piano per la valorizzazione artistica del Paese.

«I capolavori della collezione Banco Popolare costituiscono una storia tutta italiana: numerosi istituti di credito, nel corso del XX secolo, hanno collezionato opere d’arte, non dimenticando la loro origine. Oggi, riscopriamo questa vocazione, riportando a nuova luce frammenti di patrimoni comuni, per spingere tutti a guardare alle proprie radici. Perché è questa l’ambizione di una mostra che, attraverso la bellezza del passato, intende indagare il presente e progettare il futuro, risvegliando la consapevolezza di noi stessi, della nostra identità e del nostro stare insieme in comunità» sottolinea Angelo Piazzoli, segretario generale della Fondazione Credito Bergamasco e responsabile del Patrimonio Artistico Banco Popolare.

La mostra - che consegue ad un accurato lavoro di recupero, approfondimento e valorizzazione delle opere coordinato dal Patrimonio Artistico del Banco Popolare con la collaborazione di esperti d’arte - è accompagnata da un catalogo esplicativo che sarà consegnato gratuitamente a tutti i visitatori, affinché possano godere di un percorso guidato tra le creazioni in mostra, unitamente al volume «Lorenzo Lotto a San Pietroburgo. La Pala di Santo Spirito all’Ermitage» realizzato in collaborazione con il Museo Statale Ermitage in seguito all’esposizione della prestigiosa Pala di Lorenzo Lotto, restaurata grazie all’intervento della Fondazione Credito Bergamasco, in uno dei più importanti musei al mondo.

Di grande importanza la «Maternità di Gaetano Previati - spiega Piazzoli - è per diverse ragioni una delle opere più importanti della pittura italiana dell’Ottocento. «Il monumentale dipinto segna una svolta cruciale nel passaggio dalle poetiche naturaliste e realiste in pittura alle nuove tendenze simboliste, attraverso l’adozione della tecnica divisionista. Eseguita tra il 1890 e il 1891, dopo una lunga gestazione di cui sono testimonianza due bozzetti a olio e diversi disegni, Maternità viene presentata a Milano alla prima edizione della Triennale di Brera nel 1891, diventando immediatamente un vero e proprio caso. La tela di Previati fu al centro di polemiche e di accese discussioni per le scelte figurative diverse e rivoluzionarie rispetto a ciò che offriva il contesto artistico italiano in quegli anni» analizzano i curatori Paolo Plebani, Sergio Rebora e Francesca Rossi.

La mostra e il volume che l’accompagna indagano le affascinanti fasi di elaborazione dell’opera e le sue vicende collezionistiche e critiche. All’approfondimento sul dipinto contribuisce una campagna di analisi scientifiche condotte presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, finalizzata a monitorarne lo stato di conservazione e a comprendere la singolarissima tecnica pittorica impiegata dall’artista, originale tentativo di applicazione della teorie divisioniste.

Tra le principali novità, la mostra consentirà di vedere riuniti per la prima volta vicino al maestoso dipinto i bozzetti a olio preliminari e tutti i disegni preparatori su carta sinora reperiti, dagli studi preparatori alle riprese postume eseguite dall’artista anche a distanza di molti anni dall’esecuzione del quadro, agli inizi del Novecento, riprese che venivano realizzate come immagini-ricordo del fortunato soggetto da diffondere sul mercato collezionistico.

Tra gli inediti presenti si evidenziano studi per figure singole e per la composizione di insieme, eseguiti perlopiù su supporti di notevoli dimensioni, prove che rivelano il personalissimo linguaggio disegnativo di Previati e lasciano intuire l’impegno febbrile che egli dedicò all’elaborazione del suo capolavoro.

SEDE E ORARI DELLE ESPOSIZIONI
Palazzo Storico del Credito Bergamasco
9 maggio – 26 giugno 2015
Da lunedì a venerdì (8.20 – 13.20 / 14.50 – 15.50)
Sabato 9, 16 e 23 maggio (14.30 – 20.30) con visite guidate gratuite (ogni ora, a partire dalle 14.30)
Domenica 10, 17 e 24 maggio (10.30 – 19.30) con visite guidate gratuite (10.30, 11.30 e ogni ora a partire dalle 14.30)
Ingresso libero.

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