I volti (e l’anima) di Oldani
in mostra a San Bartolomeo

Una galleria di volti noti e meno noti visitabile fino al prossimo 29 maggio

Il volto è lo specchio dell’anima? Nasce da questo interrogativo l’incursione nel campo del ritratto dell’artista bergamasco Luigi Oldani, più noto come scultore che come pittore, in particolare per la sua attività nella realizzazione di medaglie. La sua ricerca più recente è al centro della mostra «Volti. Ritratti di Luigi Oldani» organizzata con la Fondazione Credito Bergamasco al Centro culturale San Bartolomeo. Declinata in una galleria «ossessiva» di disegni a matita, contenuti in moduli dell’identico formato di 18x18 cm, l’indagine di Oldani avvicina e allontana l’obiettivo, fino a cogliere l’inquadratura che più riassume l’identità della persona effigiata, tra ciò che manifesta all’esterno e ciò che tiene nascosto nell’anima.

«Il taglio fotografico scelto da Oldani – che lascia i contorni dei volti aperti verso l’esterno senza mai comprimerli nell’esiguità dello spazio fisico del foglio – allude chiaramente alla volontà di pensare all’uomo come entità infinita e grande, non riducibile a una forma circoscritta e contingente», scrive Angelo Piazzoli,segretario generale della Fondazione Creberg, nel catalogo che accompagna la mostra. Ragnatele di segni sottili che si infittiscono oppure si dilatano, sono per Oldani gli strumenti dello scavo di quell’affascinante mosaico psicologico che è il volto. Papi, atleti, artisti, grandi della storia, della letteratura e della politica, bergamaschi noti oppure soggetti del tutto sconosciuti anche all’artista. Ad identificare i volti sono solo i nomi di battesimo perché la vera protagonista è la «filosofia del ritratto»: i ritratti come racconti che si offrono alla lettura e alla comprensione dello spettatore che, a sua volta, continuerà con la sua interpretazione la narrazione cui ha dato il via l’artista. La mostra è visitabile con ingresso libero fino al 29 maggio tutti i giorni 10-12 e 15-19.

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