Il fascino del chiostro del Carmine
svelato dal Ttb con «Arcate d’arte»

Dal 25 maggio al 2 settembre la terza edizione di Arcate d’arte la rassegna organizzata dal Teatro Tascabile di Bergamo per mostrare e riscoprire come luogo d’arte e di aggregazione l’affascinante,«prezioso» e nascosto chiostro del Carmine nel cuore di Città Alta. Si inizia con il danzatore indiano Praveen Kumar.

A partire dal mese di maggio 2017 torna l’appuntamento con “Arcate d’arte”, progetto del TTB Teatro tascabile di Bergamo – Accademia delle Forme Sceniche e dell’IXO Istituto di cultura scenica orientale, realizzato con Contemporary Locus, Festival Danza Estate, LAB 80 Film, con la collaborazione di deSidera Festival NAHR Art&Habitat Residency, UlisseFest e con il sostegno di Comune di Bergamo e Suntrading spa. (Guarda qui l’edizione del 2016)

Arcate d’Arte - consonanze di teatro, cultura e arte, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Bergamo, intende definire il chiostro del monastero del Carmine, sede del TTB, come luogo dedicato alla integrazione e condivisione delle differenti discipline artistiche, un luogo di sperimentazione e contaminazione dove esperienze diverse e all’apparenza lontane possano incontrarsi in una casa comune. Per questo il TTB coinvolge nella sua programmazione Contemporary Locus per le arti visuali, Lab80 film per il cinema, e da quest’anno l’inedita collaborazione con CSC Anymore-Festival Danza Estate. Il tema conduttore dell’edizione 2017 riguarda l’insuperata dialettica fra teatro europeo e teatro asiatico, tra arte occidentale e arte orientale. «Tutta questa nozione di Oriente e Occidente è una nozione confusa. Chi sono gli Orientali, chi sono gli Occidentali? Non c’è un solo Oriente, non c’è un solo Occidente», diceva Grotowski, ma di fatto gli artisti più rilevanti del teatro e della danza contemporanei si inchinano all’esperienza asiatica e alla capacità di suggestione e di seduzione di quella cultura.

Il dominio della scrittura, il valore e la forza della parola letterariamente organizzata caratterizzano in modo determinante il teatro occidentale e da questa ipoteca primaria discendono le sue molteplici conseguenze; in Oriente l’accento è posto su una partecipazione totale dell’organismo all’evento artistico. L’attore orientale è un cristallo che polarizza talmente la luce da rendere praticamente impercettibile l’eventuale dato letterario di riferimento. È questa luce polarizzata che ha abbagliato Artaud o i creatori americani della danza contemporanea. Si parte mercoledì 31 maggio con il danzatore indiano Praveen Kumar.

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