Il segreto della voce di Bud Spencer
«Era doppiata da mio padre Glauco»

Il segreto di Bud Spencer? La simpatia, la corporatura da gigante buono, il feeling con Terence Hill. E non solo, anche la sua voce profonda. Peccato che non fosse sua, ma del compianto Glauco Onorato.

Una convivenza artistica coatta che Pedersoli mal sopportava: ma al suo debutto non era che uno sportivo prestato al grande schermo, cui era approdato grazie al fisico erculeo. Anni passati ad allenare il corpo, mai le corde vocali: a quelle ci pensava Glauco, prolifico attore teatrale, televisivo (su tutti, si ricorda «La freccia nera») e cinematografico (recitò una parte anche ne «La collina degli stivali», proprio a fianco di Spencer e Hill), la cui dizione era stata affinata all’Accademia Silvio D’Amico.

A raccontare il rapporto conflittuale tra il «corpo» e l’«anima» di «Piedone» è il figlio, Riccardo Niseem Onorato: attore e doppiatore, bergamasco d’adozione. «È da quando sono bambino che faccio i conti con il fil rouge che mi lega a Bud: tutti mi implorano di sciorinare aneddoti».

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