«Il Vegetale» con Fabio Rovazzi
Si apre il Festival Fare la pace

Il tema di quest’anno dedicato ai conflitti internazionali e sociali e alla possibilità di trovare una riconciliazione: si parte il 3 maggio con film e regista a Longuelo.

In un mondo in cui i conflitti sembrano rappresentare la regola, per «fare la pace» serve ricucire gli strappi, riannodare i fili dei legami sociali anche quando non sembra proprio possibile. È questo il filo conduttore dell’edizione 2018 del Bergamo Festival «Fare la pace» che si svolgerà dal 3 al 13 maggio e dal titolo appunto «Riconciliazione. Ricucire strappi e riannodare fili nella società dei conflitti» promosso dall’Ufficio per la pastorale della cultura delle diocesi di Bergamo e dalla Fondazione Adriano Bernareggi.

Si può veramente ricucire i conflitti e fare la pace in contesti internazionali in cui sembra impossibile o in situazioni sociali dove qualcosa si è rotto e sembra spezzato per sempre? E come? Il festival lo ha chiesto ad alcuni testimoni d’eccezione.

Si parte con un film, «Il Vegetale» con Fabio Rovazzi, che tocca il tema della difficile riconciliazione tra giovani e il lavoro in maniera ironica e intelligente, il 3 maggio alle 20.45 al Cinema Conca Verde: sarà presente Gennaro Nunziante, il regista, autore anche di «Cado dalle nubi», «Sole a catinelle» e «Quo vado?», film di Checco Zalone. Dialogherà con il parroco di Longuelo don Massimo Maffioletti.

Sarà invece dedicato alle «fake news» l’incontro di venerdì 4 maggio alle 18.30, presso il BergamoScienceCenter di viale Papa Giovanni XXIII: la giornalista Gabriela Jacomella, autrice de «Il falso e il vero» (Feltrinelli), converserà con il presidente della Sesaab Lucio Cassia.

Tra i successivi eventi in programma, martedì 8 maggio alle 18, nella Sala Mosaico della Camera di Commercio di Bergamo, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi affronterà il tema «L’Africa, la speranza dalla periferia del mondo». Il 9 maggio alle 20.45, nella parrocchiale di Longuelo, il Custode di Terra Santa padre Francesco Patton dialogherà con il vescovo Francesco Beschi su «I cristiani in Terra Santa: la sfida della pace costruita giorno per giorno» (la serata è promossa in collaborazione con Molte fedi sotto lo stesso cielo).

Sarà dedicata alla «giustizia riparativa» la riflessione di giovedì 12 maggio alle 17.30, nel Teatro alle Grazie: vi parteciperanno Agnese Moro – terzogenita dello statista ucciso 40 anni fa dalle Brigate Rosse – e Adriana Faranda, che fu poi tra i promotori della «dissociazione» dalla lotta armata. È organizzato in collaborazione con BergamoScienza l’incontro sul rapporto tra l’esperienza religiosa e la cultura scientifica che si svolgerà lo stesso giorno alle 20.45 al Centro Congressi Giovanni XXIII: i relatori saranno monsignor Tomasz Trafny, responsabile del dipartimento «Scienza e fede» del Pontificio Consiglio della Cultura, e Gianvito Martino, direttore della divisione di Neuroscienze dell’Istituto scientifico universitario San Raffaele. La giornata conclusiva del festival – domenica 13 maggio – sarà ospitata in Città Alta, nella Basilica di Santa Maria Maggiore; alle 16 parlerà il filosofo belga Philippe Van Parijs («La società oltre il denaro: la proposta di un reddito di base incondizionato»); seguirà un concerto dell’Orchestra Esagramma, in cui suonano insieme – secondo un’intuizione del teologo e compositore Pierangelo Sequeri – musicisti professionisti e giovani con ritardi cognitivi o affetti da autismo.

Tutti gli eventi di «Fare la Pace» sono a ingresso gratuito, mediante prenotazione nel sito www.bergamofestival.it. Gli eventi sono in collaborazione con molte realtà: tra gli altri Lab 80 film, BergamoScienza, la Fondazione Papa Giovanni XXIII, Molte fedi sotto lo stesso cielo e BergamoIncontra. Tantissime le iniziative legate al BergamoFestival come «Pianocity» e il «Distributore di cultura».

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