Jefferson Starship al Druso Circus
È la storia del rock psichedelico

Francesco Renga lunedì sera al Creberg Teatro, per l’ultima delle tre date previste (inizio ore 21, terzo sold-out), martedì sera al Druso Circus di Bergamo arrivano i Jefferson Starship, un pezzo di storia del rock americano (inizio ore 22; ingresso 28 euro; tessera obbligatoria).

La musica tiene banco in questi giorni, dopo il concerto di Concato, Cristina Donà, Mary Gautier, e prima di altri appuntamenti altrettanto interessanti. Renga sta cavalcando l’onda di un successo che mesi fa era impensabile, ma che l’album «Tempo reale» ha reso possibile; i Jefferson Starship di Paul Kantner sopravvivono al mito del rock psichedelico americano, duro a morire.

Il gruppo nasce da una costola dei Jefferson Airplane. Kantner lo fonda nel 1974, quando i litigi in famiglia diventano insopportabili, e quando la band originaria, fondata dallo stesso contante e chitarrista con Marty Balin e Jorma Kaukonen ha già regalato al mondo il sogno della psichedelia californiana, durato giusto qualche stagione.

A cavallo tra gli anni Sessanta e i primi Settanta, i Jefferson diventano la famiglia più inventiva del rock statunitense, una sorta di università della psichedelia, dove molti si fanno le ossa prima di prendere altre strade: Kaukonen con il blues triangolare degli Hot Tuna, Grace Slick per conto suo, Kantner con i Jefferson Starship.

Per lui il viaggio nella musica perdura cinquant’anni, ma anche per gli altri dura a sufficienza. Kaukonen gira ancora con la sua chitarra bluesy ed è un bel sentire quando lo incocci in concerto.

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