La biblioteca Mai brilla di nuovo
Sabato e domenica l’open day

Tirata a lucido. I mattoni, i marmi, i legni degli scaffali. Tutti i libri spolverati. L’odore di cera e di pulito. I busti dei grandi bergamaschi. I grandi vasi in cima alle scaffalature della sala Furietti.

Elisabetta Manca - responsabile della biblioteca - ha il viso serio, anche un po’ tirato, di chi è in vista del traguardo e non può certo distrarsi: «È stato un lavoraccio. I miei collaboratori si sono impegnati in una maniera davvero da encomiare. L’altro giorno gli uomini della biblioteca erano in cima alla scala con quei vasoni e quei busti così pesanti, per rimetterli nella loro posizione... Un lavoro certo filologico, ma anche manuale non da poco. Pulire, spolverare, lucidare. Non ci siamo tirati indietro su nulla».

La biblioteca Mai è il tempio del sapere bergamasco. È il luogo dove si trova il più ricco patrimonio di libri, di documenti, memorie. È il tesoro della nostra storia. Dei ricordi, ma anche dei nostri sogni, delle nostre idee, dei progetti. Il restauro della struttura e il trasloco di tanti volumi e di arredi è stata l’occasione anche per un riordino.

La Mai riapre dopo due mesi di ultime sistemazioni, di ritorno dei libri dopo il trasloco forzato. Un trasloco lungo, ricco di attenzioni anche meticolose. Un dispendio di risorse, di energie notevole. Per questa ragione la biblioteca riapre con una vera inaugurazione che si terrà nel pomeriggio di venerdì. Poi, sabato e domenica, l’apertura a tutta la città: il santuario del sapere, dei libri, della cultura che spalanca le porte e accoglie tutti gli interessati, i bibliofili, i semplici curiosi, magari qualche turista.

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