La «Pacem in Terris» al Sociale
Meditazione di Lucilla Giagnoni

Una meditazione teatrale sull’enciclica «Pacem in Terris». La porterà al Teatro Sociale Lucilla Giagnoni il 9 aprile alle 21. Replica su Bergamo Tv l’11 aprile. Ingresso gratuito su prenotazione.

Autrice e attrice la fiorentina Lucilla Giagnoni, che reciterà il suo «Pacem in Terris. Costruiamo il futuro», in prima nazionale, giovedì 9 aprile, alle ore 21, al Teatro Sociale di Bergamo Alta. La serata sarà poi trasmessa integralmente, su Bergamo Tv, alle ore 21, sabato 11 aprile, data, oltre mezzo secolo fa, della pubblicazione dell’enciclica: pochi mesi prima della morte del pontefice.

Ideatori e promotori dell’iniziativa sono Emanuele Roncalli, giornalista de «L’Eco di Bergamo» e Emanuele Motta. La serata è organizzata e sostenuta da Aidda, Associazioni Donne Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda. Ingresso libero su prenotazione, dal 26 marzo (tel. 392 -343.99.75 dalle ore 9 alle 12; mail [email protected]). Saranno raccolte offerte per l’associazione Amare onlus e il suo progetto di miglioramento delle condizioni di donne e iovani di Bahir Dar, nel Nord dell’Etiopia.

«Felice» di destinare all’iniziativa uno spazio come il Sociale si è detta l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti ieri mattina al Donizetti, presentando la manifestazione. Perché l’enciclica esprime tematiche «antiche e contemporanee», quali il suo appello a Pace e Giustizia, una Pace che non può essere senza Giustizia.

Un’enciclica, ricorda Motta sulla scorta di monsignor Capovilla, che «fu accolta da tutto il mondo intellettuale quale testamento di un Papa grande, certo, per la sua bontà, ma soprattutto per la sua saggezza e lungimiranza». Il primo documento pontificio, ha ricordato Roncalli, «portato davanti all’Onu». Un testo che ha goduto di «moltissime traduzioni»: l’ultima, in bulgaro, nel 2013. Rivelandosi oggetto, insomma, di interesse ancora ben attuale.
Lo spettacolo, anticipa Margherita Franzoni, presidente di Aidda - delegazione Lombardia, toccherà anche altre città: «Sono già previste repliche a Milano e Lodi e, dopo l’estate, a Brescia e Cremona».

L’enciclica, secondo la Giagnoni, ha una «visione cosmica, parla dell’universo tutto: non in termini aerei, ma scendendo qui sulla Terra, in termini pratici, di come si deve vivere e agire». Il fatto che quel Papa abbia avuto una visione così in quel momento, i primi anni Sessanta, «ci insegna molto oggi, in questa prospettiva, necessaria, della pace».

Dopo la lettura dell’enciclica, racconta l’attrice, «ho avuto modo di incontrare il cardinal Ravasi: è lui che mi ha dato l’idea di collaborare, per la consulenza sull’interpretazione del testo, con Giannino Piana». Uno dei «più straordinari filosofi morali che abbiamo in Italia». Nella Pacem in Terris «si meditano i riconoscimenti fondamentali dei diritti del lavoro e della donna». Oggi, ricorda la Giagnoni, «in metà del mondo si impedisce l’istruzione alle donne. Finisco ogni spettacolo dicendo queste cose». Noi, figli dei primi anni Sessanta, «pensavamo di esportare diritti, stiamo importando privazione di diritti».

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