L’appello: «Aiutateci a curare Ilaria»
Disabile a 26 anni. E la raccolta fondi vola

L’appello è decollato a Dalmine: Ilaria ha bisogno di una mano. Tanto che la raccolta fondi promossa dalla sua famiglia il 3 maggio giovedì mattina 7 maggio ha già raggiunto la quota di 27 mila euro.

Ma serve di più perché la strada da affrontare è ancora molto lunga. Dal 23 settembre scorso la vita di Ilaria Parimbelli, giovane ragazza dalminese di 26 anni, è travolta dalla malattia. La diagnosi è impietosa: encefalite erpetica al cervello, un’infezione dovuta al virus dell’herpes.

Un mese in terapia intensiva, due interventi, riusciti, d’urgenza tra ottobre e Natale scorso al Papa Giovanni XXIII che hanno mostrato gravi danni nell’emisfero cerebrale destro e in una parte di quello sinistro. Dopo il risveglio Ilaria ha passato tre mesi nel reparto di riabilitazione alla Casa di cura San Francesco di Bergamo, dall’11 febbraio scorso è invece al centro per la riabilitazione fisica, cognitiva e sensoriale Cardinal Ferrari di Fontanellato, in provincia di Parma.

Ad oggi non deambula autonomamente ed è dipendente in tutte le attività quotidiane. Non parla, non risponde agli stimoli, mangia e beve da sola compiendo anche qualche gesto automatico ma poco altro. In vista del ritorno a casa di Ilaria, che dovrebbe avvenire tra qualche mese, la famiglia ha lanciato una raccolta fondi su Facebook, dopo che tantissimi amici e colleghi in questi mesi hanno chiesto come aiutare. «Per assicurare ad Ilaria una quotidianità dignitosa - scrive papà Carlo - servono fondi: per l’abbattimento delle barriere architettoniche della casa e dalla mobilità, per affrontare la perdita del suo posto di lavoro (Ilaria lavorava in uno studio di commercialisti), per le terapie riabilitative e farmacologiche o la nuova eventuale permanenza in strutture collegate».

Non solo la vita di Ilaria ma anche di tutta la sua famiglia, di papà Carlo, mamma Sonia e del fratello minore Federico, è cambiata. «Siamo stati travolti da questa brutta cosa e non eravamo preparati. Chi poteva esserlo? - spiega Sonia - Ci sono stati tanti momenti complicati: ad esempio, quando dopo la prima operazione il neurochirurgo uscito dalla sala operatoria alle due di notte mi ha detto che la testa di Ilaria era tutta bucata e non sapeva se avrebbe superato la nottata. Lì mi è caduto il mondo addosso, ma Ilaria ha avuto il cuore forte ed era giovane. Ce l’ha fatta e siamo qui. Anche adesso è un momento difficile. Abbiamo preso un appartamento in affitto a Fontanellato per starle vicino. Io vivo lì da febbraio, la vedevo tutti i giorni per diverse ore, la facevo pranzare, la accompagnavo alle sedute di riabilitazione ma da fine marzo, a causa del Covid-19, non posso più farlo e faccio ancora fatica ad accettarlo».

Ad oggi sono circa numerose le donazioni: un numero che continua a salire (basta cercare su Facebook «Raccolta fondi per le cure di Ilaria Parimbelli»). «Non sappiamo bene come ringraziare - spiega emozionata la mamma di Ilaria - io faccio la maestra a Milano e da ieri ho il telefono che esplode. Ho genitori di miei alunni che mi hanno chiamato per chiedermi l’Iban a cui fare le donazioni. Non ci aspettavamo questa vicinanza».

Ecco l’Iban della ragazza: IT68C0306952973100000009240 Intesa Sanpaolo Dalmine

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