«Gli anni e i giorni» in dvd
La distribuzione è con «L'Eco»

Il progetto del docufilm nasce da un'esigenza, quella di raccontare il mondo della scuola con gli occhi di chi quel mondo lo vive quotidianamente e in prima persona, ovvero gli studenti. La volontà è di riportare l'attenzione sull'intero universo scolastico.

12 settembre 2011 - 12 settembre 2013: se due anni fa quella data segnava l'inizio delle riprese del docufilm «Gli anni e i giorni» (qui il trailer), oggi coincide con l'uscita in DVD, in allegato con il quotidiano L'Eco di Bergamo (da giovedì prossimo): in entrambi i casi, in maniera non certo casuale, il 12 settembre ha significato e significa «primo giorno di scuola» per migliaia di studenti.

Spiega il regista, Beppe Manzi: «Il progetto del docufilm nasce da un'esigenza, quella di raccontare il mondo della scuola con gli occhi di chi quel mondo lo vive quotidianamente e in prima persona, ovvero gli studenti. La volontà è di riportare l'attenzione sull'intero universo scolastico, sottostimato per importanza, valori e prospettive, anche in funzione di una crescita sociale, culturale ed economica del nostro Paese. Nella scuola, infatti, c'è tutto quello che sarà il nostro Paese nei prossimi anni: gli studenti di oggi che saranno gli Italiani di domani».

L'uscita in Dvd, arricchita dalla presenza di alcune scene eliminate, completa un percorso iniziato con le riprese a settembre 2011, durate quasi un anno fino a luglio 2012, e circa sette mesi di montaggio, fino alla presentazione del film a Bergamo nel dicembre 2012.

La partnership distributiva, ed esclusiva per la prima release, con L'Eco di Bergamo è una naturale destinazione del prodotto dal momento che il film ha saputo creare una virtuosa rete sul territorio:  fondamentali infatti sono stati l'apporto e il sostegno della città e della provincia bergamasca, a partire dalle istituzioni e dagli enti pubblici sino al coinvolgimento delle principali aziende locali.

La distribuzione con il quotidiano, quindi, contribuisce a solidificare un'opera che, nata in ambito locale e realizzata in una delle scuole simbolo della città, si pone come esempio di un microcosmo che può esistere e vivere a diverse latitudini, che guarda allíuniversale senza dimenticare le proprie radici.

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