Le insospettabili cavità sotto Astino
«Meneghina», l’unica miniera in città

Sarà l’argomento di una conferenza del ciclo «Astino Incontri» sulla storia di una dei luoghi più affascinanti e particolari di Bergamo, la Val d’Astino.

Sabato 30 giugno alle 18 si potranno soddisfare tutte le curiosità su questo aspetto nascosto nel sottosuolo di Astino. Cavità invisibili che in passato costituivano l’unica miniera cementizia presente in città. Ne parleranno lo speleologo Massimo Glanzer e dell’architetto paesaggista Moris Lorenzi. Spiegheranno dal punto di vista geologico, architettonico e paesaggistico come mai la Valle d’Astino ha questa conformazione unica nel suo genere, quali sono le cavità insospettabili del sottosuolo e come tale assetto naturale abbia potuto influenzare le architetture, ancora presenti. Il paesaggio è sempre un compromesso tra morfologia naturale e intervento umano: qual è stato l’atteggiamento dell’uomo nel ‘toccare’ la ‘bella’ natura di Astino e quale potrà essere nel futuro?

La Fondazione MIA di Bergamo presenta il quarto appuntamento del ciclo Astino Incontri, dedicato alla ricchezza mineraria della Val d’Astino e allo sfruttamento del suo sottosuolo in epoca storica con la creazione dell’unica miniera esistente in città, ovvero la miniera di marna cementizia formata da tre lunghe e ampie gallerie, e della falesia di arenaria a cielo aperto, visibile da via della Madonna del Bosco. Queste presenze insospettate, o poco appariscenti, ci dicono molto dell’antico rapporto tra uomo e paesaggio, dello sfruttamento equilibrato delle risorse naturali per un’architettura sostenibile, di come in passato le opere dell’uomo abbiano saputo interpretare la ricchezza naturale in modo rispettoso e intelligente con edifici, che non solo non hanno deturpato il territorio ma che ne hanno valorizzato le peculiarità. La miniera di marna, detta in antico “Meneghina”, e la cava di arenaria rifornivano di materiale edile il monastero e le circostanti case coloniche che, come satelliti, punteggiavano la valle e che sono in parte ancora esistenti. La Meneghina era un tempo accessibile agli speleologi e a gruppi accompagnati: in futuro la fruizione potrà tornare possibile solo dopo una rigorosa messa in sicurezza e con la creazione di un percorso attento al contesto ambientale.

Il ciclo d’incontri, che si susseguiranno fino al 16 settembre, è ideato e curato da Alessandra Civai, storica dell’arte, ed è promosso da Fondazione MIA con la collaborazione di Bù Cheese. Massimo Glanzer fa parte del Gruppo Speleologico Bergamasco le Nottole, attivo dal 1969. Il Gruppo ha condotto numerose esplorazioni sia in cavità ipogee naturali che in cavità artificiali, presenti non solo nel territorio cittadino ma anche in provincia o all’estero. Nel campo delle cavità naturali sono da segnalare le esplorazioni nei complessi carsici dell’Alpe Arera, con la scoperta, fra le altre, della grotta più profonda della bergamasca (-630 m). Riguardo alle cavità artificiali, nelle quali è specializzato Glanzer, il Gruppo Speleologico Bergamasco ha riscoperto e studiato gli ambienti ipogei all’interno della fortificazione veneta: cannoniere, sortite, acquedotti, cisterne e, per ultimi, i rifugi antiaerei della seconda guerra mondiale.

Moris Lorenzi, architetto, si è occupato di amministrazione del territorio per aree protette, paesaggio e pianificazione territoriale come dipendente della Provincia di Bergamo e come responsabile dell’area tecnica del Parco regionale delle Orobie Bergamasche. La particolare sensibilità ai temi ambientali gli deriva dalla prolungata collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo e, in particolare con il Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani” su progetti di ricerca e di ausilio alla pianificazione/programmazione locale e alla scala territoriale. Tra le recenti attività è stato responsabile dei processi di valutazione ambientale strategica del Piano d’Area Cremona Ovest, del Piano Territoriale d’Area “Valli Alpine”, del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco della Grigna Settentrionale, di alcuni Piani di Sviluppo Turistico lombardi e di numerosi Piani di Governo del Territorio.

PROGRAMMA:Prossimi appuntamenti Astino Incontri 2018

Venerdì 13 luglio, ore 18.00 Un monastero senza monaci: assenza-presenza. Essere monaco nel 2018. Luciano Manicardi, priore del Monastero di Bose. Seguirà intervento musicale del pianista Paolo Ongis.

Sabato 1 settembre, ore 18.00 Follia e ‘normalità’. La storia ci interpella Massimo Rabboni, direttore del Dipartimento di salute Mentale e Dipendenze dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Seguirà Chi sei? Test psicodinamico, condotto da Massimo Rabboni

Sabato 8 settembre, ore 18.00 Il pane degli altri. A tavola con l’antropologo Leopoldo Ivan Bargna, Università degli Studi di Milano Bicocca e Università Bocconi. A seguire workshop Il pane con pasta madre e grani tradizionali, a cura di Tilde Forno Artigiano.

INFO: Bù Cheese: +39 035.220289 Fondazione MIA: tel. 035.211355. [email protected]. Ingresso libero

© RIPRODUZIONE RISERVATA